Il rilascio di ChatGPT ha innescato una serie di reazioni a catena che nessuno avrebbe saputo prevedere. Dall'aumento degli investimenti nonostante il clima economico difficile all'adozione entusiasta dei nuovi strumenti da parte delle imprese, passando anche per il timore diffuso dei possibili risvolti negativi, l'IA generativa ha scosso l'economia globale e il mercato del lavoro.
In un articolo per Forbes Gil Press ha intersecato i dati degli studi più importanti sull'evoluzione dell'IA per fornire una visione dello stato attuale del mercato, cercando anche di delineare le implicazioni future di questa rivoluzione.
Secondo Pitchbook l'IA generativa offre numerose opportunità per il business, e sono in particolare le interfacce di linguaggio naturale ad avere la fetta di mercato più ampia grazie all'automazione di servizi come il supporto alle vendite e il customer care.
Nonostante i modelli generativi abbiano gli occhi delle imprese di tutto il mondo puntati addosso, c'è anche una parte importante di investitori che non è del tutto convinta dei benefici di questi strumenti. Se è vero che il 41% delle aziende intervistate da Enterprise Technology Research hanno intenzione di valutare la tecnologia di OpenAI, solo il 12% di esse ha in piano di utilizzarla.
Le imprese si dividono tra quelle che si sono buttate a capofitto nell'innovazione, spesso senza valutare tutte le implicazioni sul business, quelle che ancora desistono e attendono di vedere come evolverà il mercato e quelle che proibiscono del tutto l'uso dei modelli a causa dei rischi che comportano.
I lavori a rischio
L'utilizzo di massa dei modelli generativi ha sollevato diverse importanti questioni sulle quali si divide oggi il mondo.
Gli esperti sono preoccupati per i potenziali usi nocivi dell'IA, mentre i manager temono l'uso di tattiche anti competitive per primeggiare sul mercato; il tema più pressante riguarda però il mondo del lavoro e le professioni che rischiano di essere sostituite dall'IA.
Diversi studi suggeriscono che le occupazioni più a rischio sono quelle che percepiscono i salari più elevati e nei settori finanziari e legali. Bisogna considerare però che si parla in prevalenza di una sostituzione parziale, anche se alcune ricerche sostengono che più del 50% delle attività sarà automatizzato per i ruoli "ad alto rischio".
Le statistiche non devono spaventare: l'IA nella maggior parte dei casi diventerà un complemento alle attività umane, come in realtà accade già in diversi settori. Storicamente, inoltre, l'automazione delle attività ha dato origine a nuove professioni e il mercato del lavoro si è evoluto; è lecito pensare che il pattern si ripeterà anche per questa nuova rivoluzione tecnologica.
La consapevolezza è la chiave
Comunque la si pensi non si può negare che un cambiamento del genere ha il potenziale per segnare un'epoca, già solo per le innumerevoli questioni che ha sollevato e le discussioni di portata mondiale che gli gravitano attorno.
La società e i governi devono prepararsi a gestire rischi e benefici dell'IA generativa, trovando la via migliore per trarre il massimo vantaggio dall'innovazione e ridurre al minimo le potenziali minacce.
Un altro punto che preoccupa è la possibilità che si creino meccanismi di competizione malsani tra le realtà emergenti e le grandi big tech. Il rischio è che, per sopravvivere alla competitività sempre più feroce, le imprese ricorrano a tattiche anticoncorrenziali per proteggere il proprio dominio sul mercato.
Ci sono tante compagnie emergenti che, grazie alla diffusione pubblica dei modelli generativi, minano ala supremazia dei grandi nomi. Per proteggersi dai "Google e Amazon" del futuro le grandi multinazionali potrebbero seguire pratiche scorrette e mettere in pericolo il mercato libero.
Conoscere i rischi di uno sconsiderato dei modelli e istruire cittadini e professionisti al corretto utilizzo dell'IA è l'unica soluzione per convivere pacificamente col progresso.