Mentre il garante della privacy italiano vieta ChatGPT, il resto del mondo continua a studiare i progressi dell'IA generativa e i suoi effetti sull'economia per anticipare le tendenze di mercato.
La diffusione e il continuo miglioramento degli strumenti di intelligenza artificiale ha portato alla luce diverse questioni tutte legate all'automazione delle attività: se da una parte i lavoratori sono spaventati dalla possibilità di essere sostituiti dall'IA, dall'altra i manager sono attirati dall'aumento della produttività e dalla riduzione dei costi.
L'ultima ricerca di Goldman Sachs intitolata "The Potentially Large Effects of Artificial Intelligence on Economic Growth" ha analizzato lo stato dell'IA e cercato di dare una visione di come evolverà il mercato del lavoro nei prossimi anni e quali saranno gli impatti sull'economia globale.
Sostituiti dall'intelligenza artificiale?
Una delle domande che sentiamo ripetere maggiormente negli ultimi mesi è se le nostre attività saranno sostituite dall'intelligenza artificiale. Nel dare una risposta però non è sempre chiaro fino a che punto si spingerà questo fenomeno e cosa dobbiamo aspettarci dal mondo del lavoro.
Secondo l'indagine di Goldman Sachs due terzi delle occupazioni attuali potrebbero essere sostituite parzialmente dall'IA. È importante soffermarsi sul fatto che la sostituzione sarà parziale: la compagnia stima che un buon 25-50% del carico di lavoro per ogni professione potrà essere svolto dall'IA.
I posti di lavoro più "a rischio" sono quelli dei reparti amministrativi e legali, mentre le professioni che richiedono sforzo fisico intenso hanno la minor probabilità di essere sostituite.
I valori dell'indagine si basano su stime conservative e che riflettono principalmente il mercato del lavoro nei paesi sviluppati. Se si considerano anche gli stati emergenti, circa il 18% del carico di lavoro globale potrebbe essere sostituito dall'IA. L'incidenza è ovviamente maggiore sulle grandi realtà economiche.
L'impatto dell'intelligenza artificiale sul mercato del lavoro è significativo, ma bisogna considerare che per la maggior parte delle professioni e delle industrie l'automazione sarà solo parziale. Alla luce di questo è più corretto parlare di IA come complemento alle attività umane.
Boom di produttività
Storicamente l'automazione delle attività ha portato alla nascita di nuove occupazioni e a un risparmio notevole sui costi operativi. Da queste premesse gli analisti di Goldman Sach prevedono un boom di produttività che investirà i mercati globali e garantirà una crescita economica significativa.
Studi accademici hanno confermato un importante aumento della produttività in quelle imprese che hanno già adottato gli strumenti di IA: le stime parlano di un incremento produttivo corrispondente a 2-3 persone all'anno.
I dipendenti che saranno sostituiti interamente o parzialmente dall'intelligenza artificiale potranno occuparsi di nuove attività, molte di queste legate al monitoraggio dei tool. La nascita di nuove professioni avrà impatti su ogni altro settore del mercato: le abitudini dei lavoratori cambieranno e i servizi si adegueranno di conseguenza.
La combinazione di costi di lavoro ridotti, nuove professioni e un boost di produttività dei dipendenti aumenta la possibilità del boom produttivo globale, anche se è difficile prevedere quando si verificherà: tutto dipende dalle tempistiche di adozione degli strumenti di IA da parte delle imprese e da quanto velocemente evolveranno le capacità dei tool generativi.
Se si guarda al passato l'aumento di produttività si è verificato dopo circa 20 anni dall'introduzione di nuove tecnologie; per quanto riguarda l'IA, è possibile che questo lasso temporale si riduca.
A prescindere dalle tempistiche e dagli effettivi impatti, l'intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare l'economia globale e il mercato del lavoro, ma solo se riuscirà a rispondere alle effettive esigenze aziendali.