Mercato I dipendenti si fidano dell'IA e vogliono imparare a usarla
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28/03/2023

Nonostante molti professionisti siano ancora scettici riguardo l'uso dei tool di IA, molti dipendenti stanno accogliendo con entusiasmo i chatbot.

I dipendenti si fidano dell'IA e vogliono imparare a usarla

La diffusione dei nuovi strumenti di intelligenza artificiale sta facendo discutere il mondo intero ormai da mesi. Tutto è cominciato con ChatGPT, che fin dalla prima settimana di pubblicazione ha conquistato milioni di utenti in tutto il mondo.

Le capacità del modello dietro il chatbot hanno portato sì entusiasmo, ma anche scetticismo sia dal punto di vista etico che professionale. Le associazioni per l'IA etica si arrovellano per sviluppare sistemi che riducano il rischio di errori potenzialmente pericolosi, e al contempo i manager aziendali investono sulle nuove tecnologie, attratti dal risparmio derivante dall'automazione dei task.

In tutto ciò, cosa pensano i dipendenti del futuro del loro lavoro? Hanno davvero paura di perdere il proprio ruolo man mano che la tecnologia avanzerà? TalentLMS ha intervistato 1000 dipendenti di aziende degli Stati Uniti per scoprire quali sono i veri impatti dell'intelligenza artificiale sui posti di lavoro e cosa i professionisti si aspettano dal futuro.

I dipendenti sono interessati a imparare

Circa la metà degli intervistati, il 49%, ha affermato di aver bisogno di formazione adeguata per utilizzare al meglio gli strumenti di intelligenza artificiale. Avendo compreso i benefici che derivano dall'uso dei nuovi tool, i dipendenti vogliono trarne il massimo vantaggio e non commettere errori.

Pixabay
formazione IA

Di coloro che hanno espresso questa necessità, soltanto il 14% ha ricevuto il training che ha richiesto. I manager aziendali si dicono pronti ad affrontare il cambiamento, ma se non considerano il gap di abilità che lamentano i dipendenti rischiano di incappare in situazioni potenzialmente gravi, come la perdita di dati sensibili. 

Dipendenti e leader, tutto sommato, stanno remando verso la stessa direzione, ma entrambe le categorie necessitano del giusto supporto. Quasi metà degli intervistati ha affermato di fidarsi dei contenuti generati dall'IA; questo è un ottimo segnale da cogliere per integrare i nuovi strumenti nei processi aziendali conosciuti.

Un vantaggio o uno svantaggio?

Nonostante il cambiamento sia appena iniziato, i dipendenti hanno già notato molti cambiamenti nel modo di lavorare. Per il 35% degli intervistati le responsabilità in azienda sono già cambiate, in particolare per chi si occupa di scrittura e di analisi dati: sono questi i due casi d'uso in cui ChatGPT va per la maggiore.

Il 70% dei dipendenti coinvolti nel sondaggio ha usato o sta usando il chatbot per lavoro, in particolare per migliorare la gestione del proprio tempo e massimizzare la produttività. 

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cervello IA

Anche di fronte agli indubbi vantaggi riportati dai lavoratori, ancora il 20% dei manager è totalmente contrario all'uso dei chatbot. A spaventarli è il rischio di ottenere risultati errati, creare disinformazione e perdere il contatto umano, considerato essenziale per alcune attività. 

Molti dipendenti non nascondono il timore di essere sostituiti dall'IA, ma è anche vero che più di metà di essi è convinta che i chatbot non riusciranno mai a replicare la creatività e l'empatia umane, e che quindi un supporto umano servirà sempre.

In questa fase iniziale di esplorazione, i lavoratori stanno cercando di adattarsi all'innovazione senza farsi travolgere. La volontà di imparare è forte proprio per non farsi sopraffare dalle nuove tecnologie, ma capire invece come conviverci per sfruttarle al meglio.

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