Ciò che preoccupa maggiormente le piccole e medie imprese è la mancanza di talenti interni per far fronte alle sfide del business. Lo riportano i risultati di uno studio condotto da IoT World e Today e AI business che ha coinvolto più di 200 realtà PMI al mondo.
Si tratta di una preoccupazione condivisa tra i diversi ambiti industriali, a cui fa seguito la mancanza di budget. Le piccole imprese sono quelle che soffrono più delle altre per la carenza di talenti, con più di 4 realtà su 10 che la vedono come la sfida principale e più dura da affrontare.
Sono in particolare le imprese del Nord America a sentire questo peso, mentre in Europa le aziende sono più preoccupate dalla mancanza di una strategia di business definita, di budget e di dati.
Il rapporto delle PMI con la tecnologia
L'indagine di IoT World Today e AI business ha analizzato anche lo stato dell'adozione di nuove tecnologie da parte delle PMI; ne è risultato che nelle imprese più grandi anche gli alti livelli del management supportano l'introduzione di tecnologie innovative (59%), mentre la percentuale scende per le realtà più piccole (49%).
Per quanto riguarda la strategia di sviluppo dei nuovi sistemi, le imprese si dividono abbastanza equamente tra chi ha scelto di svilupparli internamente (35%), chi di ricorrere all'outsourcing (27%) e chi invece si divide tra servizi interni ed esterni (38%).
In generale, gli obiettivi principali delle aziende sono l'aumento del fatturato, il miglioramento dell'esperienza utente e dell'efficienza dei dipendenti. Il ROI è invece l'ultima delle priorità delle PMI.
Le imprese hanno cominciato a cavalcare l'onda della digitalizzazione e stanno ancora aggiustando il tiro sulle modalità di sviluppo e adozione delle nuove tecnologie. Spesso per le piccole e medie imprese è più difficile valutare i benefici dell'innovazione e della trasformazione digitale, soprattutto quando il bisogno più imminente è trovare talenti con le skill necessarie a supportare le crescita aziendale.