Se finora le piccole e medie imprese non sono riuscite a sfruttare appieno il potenziale dell'intelligenza artificiale come stanno facendo le grandi realtà, nel prossimo futuro le cose potrebbero cambiare: secondo Gene Marks, contabile a capo di una firma di consulenza finanziaria e autore per Forbes, la diffusione degli agenti di IA aiuterà le PMI a cogliere i benefici di questa tecnologia, supportando produttività e automatizzazione.
Già dal 2025 gli agenti di IA riusciranno a superare le capacità dei chatbot: non si limiteranno a generare email o documenti, ma saranno in grado di eseguire task, inizializzare transazioni e risolvere problemi.
Le big tech stanno già lavorando per fornire i migliori agenti di IA sul mercato, rivolgendosi al comparto dei business più piccoli. Microsoft, per esempio, sta rilasciando decine di agenti per i clienti di Dynamics 365 capaci di effettuare ordini, combinare ricevute e approvare spese aziendali; similmente, Salesforce sta introducendo degli agenti in grado di simulare un lead e aiutare il venditore a provare la sua proposta prima di conversare con la persona effettiva.
A questi due giganti si aggiungono Intuit, al lavoro su agenti finanziari che si occuperanno di analizzare il profitto aziendale e pagare le spese; Nvidia, la quale ha annunciato agenti di IA vocali che vestiranno il ruolo di infermieri; You.com che sta sviluppando agenti capaci di risolvere problemi complessi e illustrare concetti scientifici articolati; infine, sia Anthropic che Google hanno annunciato agenti capaci di gestire interamente un dispositivo ed eseguire task come la ricerca sul web, il click di un bottone e inserire input.
Di fatto, spiega Marks, le piccole e medie imprese cominceranno a usare l'IA per eseguire effettivamente qualcosa, senza limitarsi alla creazione di contenuti.
Affinché questa trasformazione sia di valore è necessario però preparare la forza lavoro al cambiamento, cercando di dissipare le paure legate all'IA. Questa tecnologia può diventare un tool di produttività essenziale, ma perché sia così i dipendenti devono riuscire a comprenderne i benefici e cominciare a collaborare con i loro nuovi "colleghi" virtuali.