Secondo quanto riportato dal Financial Times, Google e Universal Music avrebbero stretto un accordo per legalizzare la creazione di musica usando la voce degli artisti dell'etichetta discografica.
L'indiscrezione arriva da quattro persone che "hanno familiarità in materia", spiega Financial Times; l'obiettivo è trasformare in vantaggio ciò che finora è stato visto come una minaccia.
A giudicare dai dettagli emersi, gli utenti potranno generare delle canzoni scegliendo lo stile di un particolare artista e usare la sua voce. Tutto ciò avverrebbe solo dietro consenso degli artisti, e gli utenti che utilizzeranno il servizio dovranno pagare una tassa per il copyright.
Lo scorso mese Jeffrey Harleston, general counsel di Universal Music, aveva ribadito che "rubare" la voce di un cantante era sbagliato, indipendentemente dal motivo. La questione ha avuto origine a inizio anno, quando era stata pubblicata una traccia che imitava le voci e lo stile di Drake e The Weeknd.
La prima di tante, perché il web, in particolare TikTok, pullula di canzoni generate dall'IA interpretate nello stile di vari cantanti.
Ma cosa ne pensano gli artisti? Gran parte dei cantanti si è opposta a questi prodotti generati, giudicandoli come "l'ultima goccia" che farebbe esplodere la "lotta" tra IA ed esseri umani, o come "demoniaci".
Un'altra parte si è invece detta a favore di queste tecnologie, considerandole un modo per "vivere per sempre" grazie alla creatività dei fan. Grimes per esempio, musicista e cantante canadese, si è detta favorevole a condividere la propria voce col pubblico, a patto però di dividere i proventi in modo equo.
Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro: alla fine sembra che Universal Music abbia scelto la strada più "facile" per limitare (e monetizzare) un fenomeno già molto diffuso.
L'etichetta potrebbe addirittura non essere la sola: sembra che anche la Warner Music stia valutando una collaborazione con Google per permettere la generazione di canzoni usando la voce dei propri artisti.
"Col giusto framework l'IA potrebbe permettere ai fan di elogiare i propri eroi con un livello tutto nuovo di contenuto generato dagli utenti, incluse nuove versioni di cover e mash up" aveva affermato Robert Kyncl, CEO di Warner Music, a inizio agosto.
Gli accordi tra Google, Universal Music e Warner Music sarebbero ancora in una fase iniziale e al momento non c'è in programma alcun lancio del prodotto. Le tre compagnie non hanno commentato le indiscrezioni.
Il cambio di rotta gioverebbe sia Google che le etichette discografiche: da una parte con la creazione di un nuovo prodotto monetizzabile, e dall'altra proteggendo l'industria discografica dalla violazione del copyright.