Google Bard è arrivato in Italia: il gigante di Mountain View ha annunciato la disponibilità del chatbot in tutta Europa a partire da oggi.
Rilasciato per la prima volta lo scorso 21 marzo in versione beta, Bard ora è in grado di comunicare in più di 40 lingue, compreso l’italiano, e si arricchisce di nuove funzionalità per sbloccare la creatività degli utenti e creare risposte personalizzate.
L’interfaccia del chatbot si presenta molto simile a quella di ChatGPT, con un campo di input dove scrivere le domande in linguaggio naturale e una barra laterale con lo storico delle chat.
L’IA di Google permette all’utente di visualizzare altre tre bozze della risposta fornita e scegliere la migliore. Per ogni risposta l’utente può fornire un feedback veloce, condividerla su Gmail o in Documenti e trovare argomenti di ricerca correlati.
Il pulsante “Cerca con Google” integrato nell’interfaccia è stato pensato per effettuare un controllo più approfondito e verificare la correttezza delle risposte.
L’utente può inoltre modificare la domanda già inviata, senza scriverne una nuova: Bard genererà una nuova risposta in base alle modifiche effettuate.
È possibile ascoltare le risposte fornite dal chatbot nella lingua di conversazione impostata e anche ottenere la stessa risposta con toni e stili differenti, scegliendo tra semplice, lunga, corta, professionale o informale; quest’ultima funzionalità al momento è disponibile solo in inglese.
L’interfaccia permette anche di fissare, organizzare e rinominare le conversazioni per poterle facilmente recuperare in un secondo momento.
Tra le nuove funzionalità c’è anche la possibilità di caricare immagini nel prompt per avere più informazioni su una foto, trovare la didascalia adatta o cercare immagini simili; anche questa funzionalità al momento è solo in inglese, ma presto verrà estesa ad altre lingue.
Bard trova la sua utilità anche nel mondo della programmazione: da oggi è possibile esportare codice Python in Replit e Google Colab.
Bard è ancora in versione sperimentale, sottolinea Google, quindi potrebbe fornire risposte imprecise o inappropriate.
Per quanto riguarda la privacy, Jack Krawczyk, Product Lead di Bard, assicura che Google si è confrontata con legislatori ed enti regolatori europei per permettere l’espansione del chatbot anche nei paesi dell’Unione.
Gli utenti possono accedere al centro di gestione di Bard e scegliere se consentire all’IA di memorizzare le attività nell’account Google, per esempio i prompt, le risposte ricevute e i feedback inviati.
Se l’opzione di attività di Bard è attiva, Google memorizza le informazioni per 18 mesi con eliminazione automatica; questa tempistica può essere ridotta a 3 mesi o allungata a 36 mesi, ed è possibile scegliere di non cancellare automaticamente l’attività e farlo manualmente.
Bard è alimentato da PaLM 2, il LLM di Google presentato a maggio di quest’anno in grado di comunicare in più di 100 lingue e scrivere codice in diversi linguaggi di programmazione, tra i quali Python, JavaScript e linguaggi più specializzati come Prolog, Fortran e Verilog.