Quest'anno lo shopping natalizio sarà ridotto rispetto al 2023: secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Small Business di SumUp, il 77,3% dei commercianti intervistati prevede che i clienti spenderanno di meno per gli acquisti di Natale rispetto all'anno scorso.
È per questo che il 22,5% dei retailer si aspetta un calo importante delle vendite (+4 punti percentuali rispetto al 2023), mentre il 46,4% spera in un andamento stabile.
Le motivazioni principali dietro questa previsione sono legate al carovita (22,9%) e al calo del potere di acquisto dei consumatori (27,7%) che stanno mettendo alle strette i potenziali acquirenti, portandoli a misurare le spese per il periodo natalizio.
Le difficoltà economiche sono legate per lo più all'incremento dei costi delle forniture (12,8%) e dei costi energetici (12,5%), ma anche all'aumento delle tasse e ai tagli a sostegno delle imprese (10,3%).
"Il 2024 è stato un anno complesso per molti esercenti, con il carovita e la diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori che hanno rappresentato le principali sfide per la gestione quotidiana delle attività" ha commentato Umberto Zola, Responsabile Online Sales EU di SumUp.
Secondo i commercianti, i consumatori porranno maggiore attenzione a sconti e offerte speciali (16,6%), mentre l'8,1% degli intervistati sostiene che i consumatori smetteranno di acquistare alcuni articoli considerati troppo costosi.
Tra le principali strategie di risparmio emergono il ricorso agli acquisti online (15,5%) per trovare gli stessi prodotti a prezzi inferiori e a supermercati e centri commerciali (9,7%).
"L'incertezza caratterizza anche le prospettive per il 2025, al quale solo il 42% degli esercenti guarda con fiducia. Nonostante questo, i piccoli business hanno dimostrato una grande capacità di adattamento e più della metà ha già messo in campo delle contromisure o si sta attrezzando per farlo, per ottimizzare alcune attività del proprio business, diversificare l’offerta e venire incontro alle esigenze dei consumatori" ha continuato Zola.
Secondo lo studio di SumUp, più della metà dei commercianti ha adottato strategie operative per contenere i costi e mantenere la competitività (26,4%) o ha intenzione di farlo (24,4%). Tra le misure più adottate ci sono l'aumento dei prezzi dei prodotti (23,1%), la revisione della propria offerta per includere alternative più economiche (20,9%), e la modifica degli orari di apertura (12,4%). Il 17,8% ha inoltre ridotto il proprio stipendio come proprietario dell’azienda.
I commercianti si affidano all'IA
Per affrontare l'aumento dei costi e il calo di spesa dei consumatori, gli esercenti scelgono di affidarsi all'intelligenza artificiale. I retailer usano gli strumenti digitali soprattutto per aumentare la visibilità online e attirare nuovi clienti (20,4%), ma anche per fidelizzare gli utenti già acquisiti (17,5%), per risparmiare tempo e aumentare la produttività (16,1%), per automatizzare la contabilità (12,1%) e per abilitare servizi aggiuntivi (10,6%).
Anche l'IA generativa viene vista come un'opportunità importante: il 21,5% degli intervistati la usa per comprendere meglio le aspettative dei clienti, mentre il 18,8% la impiega per creare contenuti per siti web, social media e marketing.
I retailer usano questa tecnologia anche per automatizzare la gestione delle relazioni con i clienti (13,6%), per realizzare di campagne di marketing mirate (13,1%) e per creare nuovi pacchetti e offerte (10,5%); infine, il 9,4% la utilizza per analizzare i competitor e differenziare la propria offerta, mentre solo il 5,2% la sfrutta per migliorare il livello di sostenibilità.
"Strumenti digitali e soluzioni innovative aiutano a semplificare i processi, risparmiare tempo e conoscere meglio le aspettative della clientela, ponendo le basi per una crescita sostenibile anche in un contesto economico complesso" ha concluso Zola.