Il 2024 può essere considerato come il momento decisivo per l'IA: nei prossimi mesi governi, istituzioni e aziende guideranno l'adozione dell'intelligenza artificiale cercando di sfruttare al massimo tutte le opportunità che offre.
Michael Spencer, fondatore del blog "AI Supremacy", sottolinea che adesso sta a noi decidere come comportarci: di fronte alla prospettiva di un mondo sempre più orientato all'intelligenza artificiale, la scelta è tra il resistere al cambiamento e continuare ad avere paura del progresso, o essere "tecno-ottimisti" e fare in modo che l'IA diventi uno strumento per potenziare le capacità umane ed eliminare le barriere socio-economiche.
Il tecno-ottimismo, spiega Spencer, è la convinzione che la scienza e la tecnologia riusciranno a risolvere i principali problemi sociali e ambientali del nostro tempo senza dover ripensare in profondità la struttura o gli obiettivi della nostra economia.
Esistono diverse declinazioni del tecno-ottimismo, da quelle più attive a quelle più passive per le quali il cambiamento avverrà indipendentemente da ciò che faremo, ma tutte concordano su una cosa: la tecnologia cambierà il mondo, che lo si voglia o no.
Poiché l'intelligenza artificiale sta già cambiando il modo di fare business e diventerà sempre più avanzata col passare degli anni, è opportuno chiedersi in che modo impatterà sulla nostra vita e se sarà in grado di sbloccare tutto il nostro potenziale.
L'IA rivoluziona il mercato del lavoro
L'era dell'IA è già cominciata, ma non tutti riescono a essere tecno-ottimisti e abbandonare le insicurezze sul futuro della tecnologia. Guardando alla realtà dei fatti, l'IA dimostra il suo pieno potenziale nella trasformazione delle funzioni aziendali, nella riduzione dei costi e nel rinnovamento dei cicli di produzione; questa tecnologia, inoltre, facilita l'avvio di startup e progetti innovativi.
L'IA cambierà il mondo del mercato del lavoro: con più macchine che entreranno nella forza lavoro delle imprese, nascerà una nuova economia con nuovi posti di lavoro. Secondo Spencer, in quella che chiama "Machine AI Economy", l'intelligenza artificiale trasformerà la scienza, l'assistenza sanitaria, la finanza, la biotecnologia e l'istruzione in modi che potenzieranno la maggior parte dell'umanità nel giro di pochi decenni.
In un mondo "basato" sull'intelligenza artificiale i lavoratori sono più produttivi e i consumatori hanno migliori rapporti con i marchi, i quali a loro volta hanno maggiori margini di guadagno, creando un feedback ciclico e positivo che favorisce nuove assunzioni.
L'IA per la crescita economica e sociale
Secondo Spencer è necessario che ogni Paese sviluppi la propria infrastruttura di IA per sfruttare tutto i potenziale economico, mantenendo al contempo la propria cultura e identità nazionale. L'adozione globale dell'IA non implica un "appiattimento" delle culture, ma può essere invece l'opportunità per mettere in risalto le particolarità della singola nazione.
L'intelligenza artificiale ha il potenziale anche di migliorare lo sviluppo sociale, in particolare favorendo l'ascesa della classe media, e di ridurre le disuguaglianze economiche: democratizzare questa tecnologia significa consentire a tutti di accedere al suo potenziale e sfruttarla per colmare il divario tra i Paesi.
"Credo che l'intelligenza artificiale ci renderà fondamentalmente più innovativi, più creativi e più imprenditoriali" afferma Spencer. "Il software e i nuovi strumenti ci permetteranno di fare cose che prima non eravamo in grado di fare senza di essi".
Affinché ciò si realizzi è necessaria una certa apertura mentale e la capacità di sperimentare coi tool per trovare nuove possibilità di crescita. L'entusiasmo verso l'intelligenza artificiale deve essere canalizzato per creare un mondo migliore, ma è nostra responsabilità usare gli strumenti a disposizione nel modo più adeguato.
L'IA per un mondo più equo
Per i tecno-ottimisti come Spencer, la crescita della produttività in ogni settore favorisce la creazione di nuove opportunità di business e di nuovi tipi di posti di lavoro.
Anche se l'IA ridurrà la necessità di lavoro manuale, ciò non significa che non serviranno nuove figure professionali, in particolare quelle che si occupano di monitorare i sistemi e cercare nuovi modi per sfruttare le opportunità dei tool. Ovviamente le potenzialità dell'IA non si mostreranno da sole, ma tramite la convergenza con altre tendenze tecnologiche emergenti capace di aiutare la civiltà.
Il tecno-ottimismo non può prescindere dall'idea che nessuno dovrà essere lasciato indietro: per fare in modo che l'IA sia un vantaggio e non un problema sarà necessario adottare policy e regolamentazioni per garantire una società dinamica ed equa.
In ultima analisi l'impatto dell'intelligenza artificiale deve essere vista come un cambiamento positivo con la lente del tecno-ottimismo, capace di creare nuove opportunità per le aziende e i singoli. È però necessario adottare questa tecnologia consapevolmente affinché offra benefici reali, equi e sostenibili.