L'opera incontra la realtà virtuale e porta in scena la Turandot di Puccini: è quel che è successo all'Opera Nazionale Finlandese, che ha utilizzato le tecnologie VR per mettere in scena una delle opere più conosciute al mondo.
Come ha raccontato Steven Mendelez di Fast Company, il progetto è nato due anni fa, in piena pandemia: l'Opera Nazionale Finlandese ha collaborato con Varjo, una compagnia operante nel campo della realtà virtuale, per costruire il gemello digitale del teatro e realizzare l'opera di Puccini.
La realtà virtuale va a teatro
La compagnia d'opera ha usato i sistemi e le tecnologie di Varjo per avere una visione più dettagliata del teatro e posizionare luci, oggetti di scenografia e gli artisti stessi senza dover essere presenti in teatro.
La compagnia ha visualizzato in anteprima gli elementi delle scene e posizionarli al meglio, arrivando a risparmiare ben 75.000 di materiali e 1.500 ore di lavoro.
La simulazione ha permesso alla compagnia di osservare l'ambiente da più punti di vista, sia dalla platea che dal palco, anticipando e risolvendo anche eventuali problemi di acustica per lo spettacolo.
L'Opera Nazionale Finlandese prevede di integrare in maniera stabile le tecnologie di realtà virtuale nel processo di design delle opere messe in scena.
Opera Beyond
La compagnia non è nuova nelle sperimentazioni con le tecnologie digitali: Opera Beyond è un progetto di ricerca che ha l'obiettivo di portare sul palco gli avatar virtuali degli artisti per farli esibire insieme all'orchestra.
Il progetto vuole ridefinire il rapporto dell'arte con la tecnologia e dimostrare che possono coesistere, offrendo esperienze ancora più immersive ed emozionanti.
"Quando si pensa all'opera come forma d'arte, sappiamo che è sempre stata curiosa e aperta verso nuove tecnologie" ha detto Lilli Paasikivi, direttrice artistica dell'Opera Nazionale Finlandese. "L'opera è sopravvissuta nei secoli perché siamo stati in grado di reinventarla, arricchirla e accogliere nuovi elementi nell'arte".