Il blocco delle esportazioni dei prodotti statunitensi verso la Cina potrebbe diventare un problema molto serio per NVIDIA.
La corsa all'intelligenza artificiale ha rafforzato l'impero della compagnia facendo schizzare il fatturato alle stelle: come si legge in un articolo di The Street, NVIDIA ha annunciato un fatturato di 18.12 miliardi di dollari durante la review del terzo trimestre del 2023, un aumento del 206% rispetto al trimestre precedente.
A guidare le vendite sono state (e lo sono tuttora) le GPU H100, specifiche per gestire i carichi di lavoro dell'intelligenza artificiale. NVIDIA vanta clienti come Amazon, Microsoft e Google che stanno spendendo miliardi di dollari per aggiornare il proprio parco GPU con quelle della compagnia, più efficienti e veloci delle altre opzioni sul mercato.
Stop alle vendite in Cina
A ottobre il governo statunitense ha emesso un ordine definitivo per impedire a NVIDIA di commerciare i propri chip in Cina.
Nel 2022 l'amministrazione Biden aveva imposto una serie di restrizioni, valide ancora oggi, per il commercio delle GPU in Cina e Russia specifiche per i prodotti A100 e il successivo H100; in generale, qualsiasi prodotto futuro con prestazioni di picco uguali o maggiori all'A100 non può più essere esportato nei due Paesi, a meno di una licenza specifica fornita dal governo.
Il motivo di questa scelta è limitare la possibilità che i chip possano essere usati dal governo cinese per ottenere un vantaggio politico e militare sugli altri stati.
Inizialmente la compagnia di Jensen Huang aveva aggirato le imposizioni governative destinando ai partner del mercato cinese le GPU A800 e H800, chip con prestazioni inferiori rispetto all'A100 e all'H100; le nuove restrizioni, però, limitano ulteriormente le vendite e si estendono anche a chip meno potenti.
Considerando che il 20-25% delle vendite di NVIDIA è da attribuire al mercato cinese, gli investitori hanno paura che questa volta la compagnia non riuscirà a trovare soluzioni alternative per continuare a tenere alto il livello di vendite.
Nel commentare i risultati del terzo trimestre il CFO della compagnia Colette Kress ha specificato che le vendite di GPU in Cina "diminuiranno significativamente nell'ultimo trimestre dell'anno".
L'amministrazione della società ha affermato che le decisioni del governo statunitense hanno minato la sua posizione competitiva privilegiata. Il rischio è che, nel caso di nuove restrizioni, il business potrebbe non tornare mai più ai livelli di adesso.
È inevitabile che NVIDIA soffrirà le conseguenze delle nuove imposizioni, soprattutto il prossimo anno, e questo potrebbe concedere ai competitor una possibilità di riprendersi una buona fetta di mercato.
I nuovi requisiti ovviamente non coinvolgono solo NVIDIA, ma tutti i produttori statunitensi che lavorano nel campo dell'IA, tra i quali anche AMD. Resta il fatto che, se gli investitori internazionali perderanno interesse nell'attuale leader del mercato, gli equilibri potrebbero cambiare e sfavorire NVIDIA.