Secondo "Future of Work", l'ultima ricerca di ServiceNow, gli italiani stanno usando ampiamente l'intelligenza artificiale nelle attività lavorative: i dati riportano che il 48% dei lavoratori usa già questa tecnologia per scrivere e-mail e post sui social network, e il 53% degli intervistati ritiene che l'IA sia la più grande opportunità per il proprio futuro lavorativo.
Stando alle parole degli utenti, la creazione dei file Excel sarà il compito maggiormente affidato all'intelligenza artificiale (80%), seguito dalla revisione dei documenti (77%); si prevede inoltre che la scrittura di e-mail e post social arriverà a coinvolgere fino al 75% dei lavoratori nei prossimi anni.
Se è vero però che il 51% degli intervistati ritiene che l'IA aumenterà la produttività della forza lavoro, attualmente tre persone su dieci (31%) non capiscono come questa tecnologia potrà effettivamente supportarle nel loro ruolo, e il 43% degli utenti ha ammesso di non avere ancora le capacità necessarie a lavorare coi sistemi di IA.
È necessario quindi investire sulla formazione degli utenti, cominciando già dal periodo scolastico. Secondo il 70% del campione dovrebbe essere istituita una qualifica standardizzata per le competenze digitali, e il 66% concorda sul fatto che garantire una formazione aggiuntiva sulle nuove tecnologie aiuterebbe i dipendenti a sentirsi più sicuri delle proprie prospettive di carriera.
A confermare questa visione è il fatto che meno della metà (48%) dei lavoratori italiani ritiene di avere tutte le competenze digitali necessarie ad avere una carriera di successo, e il 46% sostiene di avere bisogno di ulteriore formazione per mantenere una posizione rilevante sul mercato.
Attualmente più di un terzo (37%) dei lavoratori intervistati trova difficile conciliare la formazione coi propri impegni lavorativi, e infatti il 34% vorrebbe avere più tempo e risorse per aggiornare le proprie competenze. Il 43% del campione teme che le conoscenze acquisite negli anni possano diventare presto obsolete, e il 13% sta valutando la possibilità di cambiare settore per riqualificarsi.
C'è comunque ottimismo nei confronti dei progressi tecnologici: il 72% del campione si dice entusiasta di sviluppare nuove competenze digitali, col 66% degli intervistati che concorda sul fatto che le ultime tecnologie aiuteranno a sbloccare il proprio potenziale.
"L’intelligenza artificiale è il futuro e questo studio ci aiuta a capire cosa pensano i lavoratori italiani e come siano già coinvolti in un suo utilizzo. ServiceNow è in prima linea nella creazione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di permettere ai dipendenti di svolgere al meglio il proprio lavoro per dedicare più tempo ad attività di maggior valore. Oltre allo sviluppo tecnologico siamo molto attenti anche al piano formativo, con programmi e corsi di formazione specifici su questo tema, rivolti a tutte le persone e non solo a quelle con una formazione tecnica" ha affermato Filippo Giannelli, area VP e country manager ServiceNow Italia.