Oggi più che mai le risorse umane hanno un ruolo fondamentale per il successo aziendale, ma si trovano spesso ad affrontare sfide complesse legate alla transizione delle imprese verso il digitale.
Non sono solo le multinazionali ad essersi modernizzate: anche le piccole e medie imprese hanno intrapreso un percorso di digitalizzazione che coinvolge tutti i processi e comparti aziendali.
Non tutte le PMI, però, hanno gli strumenti e le risorse per trarre benefici immediati dalle ultime tecnologie, e i risultati del Rapporto Imprese e ICT 2023 dell'Istat lo dimostrano: solo il 5% delle PMI in Italia usa, per esempio, tecnologie di intelligenza artificiale.
Tra gli ostacoli principali le imprese identificano la mancanza di competenze (55,1%), i costi troppo elevati (49,6%) e la scarsa qualità dei dati (45,5%).
Anche le risorse umane, le quali dovrebbero poter sfruttare le nuove tecnologie per cogliere nuove opportunità, incontrano grosse difficoltà a implementarle e migliorare i processi.
Michela Valentino e Matteo Calcavento, consulenti HR di Factorial Italia, sottolineano che una delle sfide principali per le risorse umane è garantire il benessere dei dipendenti a livello fisico, mentale ed emotivo. Il wellbeing aziendale dipende da diversi fattori, quali gli orari di lavoro, lo stipendio, i rapporti tra colleghi e le opportunità di crescita.
Attualmente le PMI non riescono a garantire un livello adeguato di benessere: stando al rapporto Gallup sul mercato del lavoro 2024, il 59% dei dipendenti ha in piano di lasciare l'azienda nel giro di tre mesi, e il dato preoccupa le piccole realtà.
Le cause dietro un turnover così elevato sono molteplici e devono essere identificate il prima possibile per elaborare una strategia mirata che porti a un'effettiva riduzione sia del numero di dimissioni che dei licenziamenti. Tra i motivi più comuni dietro le dimissioni c'è la mancanza di formazione e riconoscimento: a dirlo è il 79% dei dipendenti intervistati, segno che la formazione è essenziale per la crescita aziendale.
Un'altra sfida significativa riguarda la ricerca e l'acquisizione dei talenti: di fronte a startup innovative e grandi corporation dove le prospettive di carriera sono elevate, le PMI si trovano in una posizione di offerta piuttosto debole; inoltre, il processo di assunzione è spesso lungo e laborioso, sia per l'HR che per i dipendenti.
Le risorse umane spesso sono occupate da compiti fortemente meccanici e ripetitivi che riguardano, per esempio, la gestione delle note spese, le assunzioni, le promozioni e la rilevazione delle presenze, tutte mansioni che tolgono tempo alle attività di maggior valore per il business.
La digitalizzazione aiuta l'HR
Quelle che oggi sono le principali sfide per l'HR e le imprese dovrebbero diventare in realtà delle opportunità; la digitalizzazione può aiutare in questo.
Non solo le aziende enteprise, ma anche le PMI hanno cominciato a implementare l'intelligenza artificiale nei processi aziendali. Questa tecnologia viene usata per lo più per automatizzare i flussi di lavoro, anche nel settore HR, il quale sta affrontando un profondo cambiamento grazie alla digitalizzazione.
L'automazione dei flussi di lavoro consente di migliorare i processi decisionali e pianificare al meglio le strategie sia per acquisire nuovi talenti che per organizzare al meglio la forza lavoro interna.
Valentino e Calcavento evidenziano che, per garantire il benessere dei dipendenti, è essenziale affidarsi a software dedicati che misurino il livello di soddisfazione interno e agire non appena emergono anomalie. Un vantaggio di digitalizzare l'organizzazione è poter usare l'Employee Net Promoter Score (eNPS), uno strumento che dà un'indicazione diretta di quanto i dipendenti siano appagati dal loro lavoro e dall'ambiente aziendale.
Per ridurre il turnover dei dipendenti è invece essenziale investire sulla formazione e sulla mappatura delle competenze, e questo può essere fatto tramite strumenti digitali che analizzano le performance dei dipendenti e individuano i loro punti di forza e quelli di debolezza.
L'intelligenza artificiale può poi usare questi dati per definire un piano di crescita professionale del singolo che non solo aumenta la soddisfazione del dipendente, ma supporta il successo aziendale a lungo termine.
Le PMI possono appoggiarsi alle nuove tecnologie anche per automatizzare i processi di selezione, riducendo i tempi di assunzione e acquisendo quindi più velocemente i talenti.
Infine, la capacità dell'IA di usare dati in modo accurato e veloce, consente di gestire gran parte delle mansioni amministrative automatizzando i compiti più ripetitivi, consentendo all'HR di concentrarsi su attività a valore aggiunto, a prevedere le tendenze e ad adattare le proprie decisioni in base alle esigenze specifiche .