Approfondimenti La digitalizzazione ha un impatto positivo sulle aziende italiane, ma i processi vanno migliorati
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25/03/2024

L'Italia sta spingendo sull'acceleratore della digitalizzazione, ma ci sono ancora molti ostacoli da superare per arrivare al livello delle altre nazioni.

La digitalizzazione ha un impatto positivo sulle aziende italiane, ma i processi vanno migliorati

La maggior parte delle imprese italiane sta riscontrando enormi benefici grazie alla digitalizzazione: a dirlo è li nuovo rapporto di reichelt elektronik che analizza lo stato attuale dei progetti digitali in Italia. 

Il report evidenzia che le aziende industriali italiane valutano positivamente il loro successo a livello di digitalizzazione e vedono in essa grandi opportunità.

Per l'88% degli intervistati il bilancio delle iniziative digitali è positivo e le imprese apprezzano in particolar modo l'opportunità di lavorare in modo più rapido ed efficiente.

La digitalizzazione accelera i processi e i flussi di lavoro (48%), fa risparmiare sui costi grazie a strumenti più efficienti (48%) e aumenta la produttività (48%); inoltre, il 34% delle imprese segnala che la modernizzazione dei processi gli ha permesso di sviluppare nuovi prodotti o soluzioni. 

La maggior parte delle aziende (74%) misura il successo delle iniziative digitali utilizzando metriche precise come il time-to-market, la riduzione degli errori, il risparmio di materiale e l'aumento dei profitti. Solo poco meno della metà (36%) stabilisce dei KPI da raggiungere prima dell'inizio di un nuovo progetto.

Le imprese del Paese italiane hanno un'idea chiara delle opportunità che vorranno sfruttare in futuro grazie alla digitalizzazione. Tra i principali progetti da implementare nella propria azienda in condizioni di digitalizzazione ideale, le imprese individuano quelli di manutenzione predittiva e intelligent machine monitoring (42%), seguiti da progetti di automazione in produzione (35%) e da progetti di intelligenza artificiale (34%). 

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I punti critici

Nonostante l'entusiasmo e i progetti in cantiere, l'Italia ha un indice di digitalizzazione molto basso rispetto agli altri Paesi europei: nella classifica UE si colloca al di sotto della media, precisamente al 18° posto.

Alla domanda riguardo la previsione di posizionamento, la maggior parte delle imprese ha collocato l'Italia tra il 5° e l'8° posto, molto lontano dalla posizione reale. Le aziende percepiscono di aver raggiunto ottimi risultati, ma di strada ce n'è ancora molta da fare.

Tra gli ostacoli principali che rallentano la digitalizzazione c'è la connettività internet: anche se l'82% si dice soddisfatto della velocità e della stabilità della propria connessione, allo stesso tempo più della metà (44%) ritiene che la propria azienda disponga di prestazioni inferiori a quelle che l'infrastruttura dovrebbe effettivamente garantire. Il 35% degli intervistati, inoltre, si lamenta di interruzioni della connessione Internet almeno una volta alla settimana.

I dati fortemente contradditori indicano un quadro di digitalizzazione piuttosto complesso nel quale le imprese forse vorrebbero fare di più ma non sempre si rendono conto dei problemi, oppure non dispongono delle risorse necessarie per risolverli. 

Il sistema Paese soffre anche per la carenza di manodopera qualificata: le aziende ritengono che l'ulteriore formazione della forza lavoro (31%) e una maggiore educazione digitale nelle scuole (29%) siano gli approcci più promettenti per risolvere questo problema. Un altro 26% cita invece strumenti più intelligenti che siano in grado di colmare le lacune di conoscenza dei dipendenti, o di far risparmiare loro tempo, ad esempio attraverso la generazione automatica di codici. 

Un'altra sfida molto importante è la burocrazia: sia il mondo politico che quello imprenditoriale concordano sul fatto che la PA debba recuperare il ritardo in materia di digitalizzazione per snellire i processi amministrativi gestendoli online.

Più della metà delle aziende industriali (52%) sfrutta già l'opportunità di completare attività amministrative online, ma i servizi digitali per le imprese non sono ancora sufficientemente sviluppati. Solo il 29% degli intervistati concorda sul fatto che le autorità pubbliche offrano loro buone soluzioni digitali per completare le attività amministrative.

Emergono problemi anche sul fronte dell'accessibilità e dell'acquisizione di informazioni: meno di un terzo (30%) delle imprese riesce a raggiungere facilmente i funzionari pubblici e le amministrazioni attraverso i canali online, mentre il 70% ritiene che le informazioni sui processi amministrativi non siano accessibili.

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L'Italia ha molto margine di miglioramento sul fronte della digitalizzazione, ma deve fare molti sforzi per recuperare terreno.

"Siamo nel bel mezzo di una fase di grande trasformazione. Di fronte alle sfide, le aziende stanno facendo molto in condizioni che non sempre sono ideali" ha commentato Thomas Kruse, Product Manager di reichelt elektronik. "Tuttavia, non dobbiamo dormire sugli allori. Se vogliamo che l’Italia non rimanga indietro dal punto di vista digitale come contesto industriale, è necessario che tutti si uniscano, le forze politiche come le aziende".

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