Tra le ragioni più discusse che hanno portato allo sciopero prima degli sceneggiatori e poi degli attori c'è anche l'uso dell'intelligenza artificiale per scrivere sceneggiature e sostituire i volti nei film.
Sono soprattutto le comparse a temere di essere scansionate e utilizzate nelle pellicole senza un adeguato compenso, anche in più di un film una volta che la loro immagine digitale diventerà di proprietà delle case cinematografiche.
Mentre le proteste continuano, al Festival del Cinema di Venezia la situazione sembra molto diversa, tanto che l'intelligenza artificiale è stata tra i protagonisti dei titoli presentati durante l'evento.
Il regista Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit) ha presentato il suo Here, un film nel quale è stata utilizzata l'intelligenza artificiale per ringiovanire i due protagonisti, Tom Hanks e Robin Wright, senza affidarsi ad altri attori per interpretare le loro controparti più giovani.
Questo sarebbe solo l'inizio di una potenziale rivoluzione del mondo cinematografico, la stessa contro cui si battono le associazioni di attori. Molti grandi nomi, però, sembrano non preoccuparsene, e anzi accolgono il cambiamento con entusiasmo.
Joe Russo, regista di Avengers Endgame, si immagina già un futuro in cui le persone chiederanno alle proprie tv intelligenti di generare un film dove sono loro i protagonisti.
Durante il Festival del Cinema ha fatto il suo debutto un altro film prodotto in parte dall'IA: in Aggro Dr1ft Harmony Korine (Spring Breakers) ha utilizzato Stable Diffusion per creare gli effetti visivi tanto lodati da testate come Variety.
"Credo che sia uno strumento, non necessariamente una crisi esistenziale" ha spiegato Korine alla testata. "Se lo vedi come uno strumento per la creatività, è davvero entusiasmante".
In occasione dell'evento sono stati presentati tre nuovi studi di produzione cinematografica che si baseranno sull'IA per realizzare i propri film, e cinque nuove pellicole che integreranno tecnologie come il Deepfake, il text-to-video e la generazione di effetti visivi.
Il dibattito sull'IA nel mondo cinematografico è simile a quello che coinvolge le aziende degli altri settori: per le case di produzione si prospetta un risparmio economico senza pari, ma dall'altra parte c'è la paura di essere sostituiti per sempre e di non venire più pagati.
Nel caso degli attori bisogna anche considerare il cambiamento del rapporto col pubblico, uno dei pilastri fondamentali dell'intrattenimento, ma soprattutto la questione dell'appropriazione dell'immagine e dell'identità stessa dei singoli, un problema che in altri settori non si pone.
Indubbiamente, prima di procedere con la diffusione dell'IA nel mondo cinematografico, sarà necessario trovare un punto di incontro tra case di produzione, sceneggiatori e soprattutto attori per definire i limiti di utilizzo della loro immagine e il giusto compenso per ogni apparizione.