Opinioni I brand non sono spaventati dai rischi di modelli generativi
Marina Londei
2' 33''
15/03/2023

Sono tanti i brand che hanno già integrato l'IA nei loro processi creativi, nonostante i rischi che i modelli generativi portano con sé.

I brand non sono spaventati dai rischi di modelli generativi

Le compagnie di ogni settore hanno cominciato a utilizzare ampiamente i tool di IA generativa, in particolare nelle aree del marketing e del supporto clienti. Qualche brand è ancora nella fase di sperimentazione, mentre altri hanno integrato già da tempo i modelli generativi nel loro business.

Mattel, Snapchat e Coca-Cola sono alcuni dei più importanti esempi di brand che hanno deciso di sfruttare le tecnologie generative per migliorare il modo in cui si presentano ai clienti, a cominciare dalla creazione di contenuti e passando anche per il design di nuovi prodotti.

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marketing

Matt O' Brien e Haleluya Hadero hanno riportato alcuni dei casi più significativi di come l'IA generativa stia cambiando il mondo della comunicazione, considerando anche i rischi che nascono da un uso poco oculato dei modelli.

Se da un lato la maggior parte dei manager è entusiasta della tecnologia, dall'altra gli esperti di IA chiedono di fare attenzione e pensare bene a qual è lo scopo che si vuole raggiungere prima di buttarsi a capofitto nella tecnologia. 

I modelli generativi, infatti, sollevano due problemi principali: la violazione del copyright per le immagini generate e, nel caso dei chatbot, la disinformazione: i modelli testuali tendono spesso a fornire informazioni false e presentarle come corrette.

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disinformazione

In entrambi i casi la soluzione è la stessa: servono professionisti che controllino i risultati dei modelli e li sistemino se necessario. I tool, in questo senso, possono creare dei mock-up che i professionisti rimaneggiano per renderli pronti alla produzione.

I brand si dicono pronti ad affrontare questi rischi visti gli indiscutibili vantaggi che portano i nuovi tool di IA. "Dobbiamo abbracciare questi rischi in maniera intelligente, sperimentare, costruire qualcosa da questi esperimenti, guidare l'innovazione" ha affermato James Quincey, CEO di Coca Cola, "ma non osare è cominciare con una prospettiva senza speranza".

I modelli generativi non sono ancora pronti per sostituire il lavoro umano, come molti temono; al contrario, sono utili per velocizzare i processi creativi e supportare l'immaginazione, soprattutto quando si tratta di creare nuove campagne di marketing o prodotti.

Le big tech investono sull'IA generativa

Dopo il rilascio di ChatGPT e l'intera attenzione pubblica concentrata sui risvolti e le possibilità dell'IA, le big tech sono entrate in competizione per cercare di primeggiare nel mercato.

Microsoft, Amazon e Google stanno lavorando per potenziare la loro infrastruttura e offrire ai propri clienti sempre più potere computazionale per eseguire i modelli di IA.

Mentre Microsoft ha rafforzato la partnership con OpenAI stringendo con l'azienda una collaborazione decennale, Google, che da sempre è stato un pioniere dell'IA generativa, sta cercando di recuperare il passo con il rilascio di Bard, un chatbot che sfiderà ChatGPT.

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chatbot

Amazon invece ha stretto una collaborazione con Hugging Face, una startup attiva nel mondo dei modelli generativi con Bloom, anche lui diretto concorrente di ChatGPT. 

La bolla dell'IA generativa è ormai esplosa ed è cominciata una corsa agli armamenti che garantirà enormi progressi nelle capacità dei modelli già a partire dai prossimi mesi, e cambierà profondamente il business.

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