Il mondo dell'intelligenza artificiale sta ridisegnando gli equilibri tra i giganti della tecnologia, e Broadcom si prepara a sfidare il predominio di Nvidia nel settore dei chip specializzati. L'azienda californiana ha registrato ricavi record nel terzo trimestre del 2025, raggiungendo i 15,95 miliardi di dollari, ma dietro questi numeri impressionanti si nasconde una verità scomoda: molti clienti hanno acquistato software VMware che non stanno effettivamente utilizzando. La crescita esplosiva del 22% su base annua racconta solo metà della storia di una trasformazione aziendale che sta ridefinendo il panorama tecnologico globale.
L'ascesa silenziosa nei processori per l'intelligenza artificiale
Mentre l'attenzione mediatica si concentra spesso su Nvidia, Broadcom sta conquistando terreno nel mercato degli acceleratori AI con una strategia mirata verso i grandi fornitori di servizi cloud. I ricavi dai chip legati all'intelligenza artificiale hanno toccato quota 5,2 miliardi di dollari, registrando una crescita del 63% rispetto all'anno precedente. Gli XPU, come l'azienda definisce i suoi acceleratori AI, rappresentano il 65% di questi introiti.
L'amministratore delegato Hock Tan ha rivelato che tre hyperscaler hanno già siglato accordi per questi processori, e durante il terzo trimestre si è aggiunto un quarto grande cliente. La domanda continua a crescere mentre ciascuno di loro procede al proprio ritmo verso l'autosufficienza computazionale, ha spiegato Tan, lasciando intendere che Broadcom sta progressivamente guadagnando quote di mercato ai danni della concorrenza.
Il paradosso VMware: vendite record, implementazioni incomplete
Sul fronte software, l'acquisizione di VMware sta producendo risultati finanziari straordinari, con un incremento stimato di circa 4 miliardi di dollari nei ricavi annuali. Tuttavia, emerge un quadro complesso: i primi 10.000 clienti hanno sottoscritto la piattaforma Cloud Foundation (VCF), ma il 90% di questi grandi utenti non l'ha ancora messa in produzione.
Tan ha ammesso candidamente la situazione: "Faccio attenzione nella scelta delle parole, perché gliel'abbiamo venduta e hanno acquistato le licenze per implementarla, ma questo non significa che sia completamente operativa". Il CEO ha definito questa fase come "il lavoro difficile dei prossimi due anni", riconoscendo che molti clienti hanno essenzialmente acquistato software che rimane inutilizzato sui loro server.
La strategia del cloud privato e l'espansione verso le medie imprese
L'approccio di Broadcom si basa sulla convinzione che le aziende torneranno a privilegiare infrastrutture on-premise rispetto alle soluzioni cloud pubbliche. VCF rappresenta un pacchetto completo di prodotti necessari per creare un cloud privato, ma molti clienti VMware utilizzavano precedentemente solo alcuni di questi componenti. La sfida ora consiste nel convincere i sottoscrittori a implementare effettivamente la piattaforma.
Una volta raggiunto questo obiettivo, Broadcom punta a vendere quelli che definisce "servizi avanzati" – sicurezza, disaster recovery e intelligenza artificiale – da far girare sulla piattaforma VCF. L'azienda sta inoltre valutando l'espansione verso 20.000-30.000 aziende di medie dimensioni, cercando di replicare il successo ottenuto con i grandi clienti.
Semaforo verde dagli investitori, preoccupazioni dai concorrenti
I mercati finanziari hanno accolto positivamente i risultati, spingendo le azioni Broadcom in rialzo del 4,5% oltre i 320 dollari nelle contrattazioni after-hours. L'utile netto di 4,1 miliardi rappresenta un incremento del 2.284% su base annua, anche se questo dato riflette principalmente una perdita contabile registrata nello stesso periodo del 2024.
Per quanto riguarda i semiconduttori tradizionali, il settore non-AI ha mostrato performance miste. Mentre i chip per banda larga hanno registrato buoni risultati, compensando i cali nei segmenti enterprise networking e storage, i processori wireless e industriali sono rimasti stabili. Le previsioni per il quarto trimestre indicano ricavi attorno ai 17,4 miliardi di dollari.
I commenti di Tan sulla situazione VMware potrebbero tuttavia rassicurare i concorrenti dell'azienda, molti dei quali ritengono che i clienti abbiano sottoscritto VCF principalmente per guadagnare tempo nella pianificazione di una migrazione verso piattaforme alternative. La partita per il futuro del cloud privato è appena iniziata.