Uno degli ambiti nei quali la realtà aumentata sta prendendo piede è quello della navigazione chirurgica. La strumentazione attuale consente ai medici di avere una mappa delle strutture anatomiche del paziente e navigarle per eseguire l'intervento chirurgico.
L'AR migliora i sistemi di navigazione fornendo ai chirurghi una prospettiva più dettagliata, unendo immagini olografiche, annotazioni e misurazioni direttamente sul corpo del paziente.
Steve Cvetko, Chief Innovation Officer di Novarad e creatore del sistema AR di navigazione chirurgica VisAR, ha condiviso lo stato dell'arte di questa tecnologia nel settore medico spiegando come possa rivoluzionare il futuro della sanità, migliorando l'esperienza di professionisti sanitari e pazienti.
Navigazione chirurgica in realtà aumentata
Le tecnologie di realtà aumentata sono già usate nella chirurgia per supportare le attività dei medici, come nel caso delle delle delicate procedure neurochirurgiche, ovvero quelle che coinvolgono il cervello, la colonna vertebrale, i nervi e le arterie del collo.
Allo stesso modo, la realtà aumentata aiuta la navigazione durante le operazioni ortopediche alla spina dorsale e per le sostituzioni articolari. L'AR permette di pianificare in modo più preciso gli interventi e guidare i chirurghi nell'esecuzione.
L'AR è particolarmente utile anche nel campo della chirurgia mininvasiva per ridurre al minimo i traumi dell'operazione. Invece di usare i robot, più invasivi e meno accurati, le tecnologia di realtà aumentata consentono ai medici di navigare strutture anatomiche anche molto complesse con grande precisione, minimizzando il rischio di complicazioni.
L'uso di queste tecnologie va a beneficio di medici e pazienti: da una parte migliora l'accuratezza delle operazioni e permette ai chirurghi di prendere decisioni più informate in caso di emergenza; dall'altra garantisce maggiori probabilità di successo dell'operazione e velocizza i tempi di recupero.
Con l'AR, inoltre, non è più necessario sottoporre il paziente a radiografie o fluoroscopie frequenti: la navigazione in realtà aumentata sfrutta le immagini esistenti per integrarle nell'ambiente e assicurare ai medici una navigazione precisa senza eseguire scansioni continuamente.
Gli ostacoli da superare
Nonostante la realtà aumentata sia già utilizzata in diverse procedure chirurgiche, ci sono ancora alcune difficoltà che ne impediscono l'adozione diffusa.
I costi rappresentano un ostacolo non banale: oltre all'acquisto e alla manutenzione dell'hardware e del software necessari per questi sistemi, bisogna considerare anche le spese per la formazione del personale.
Il training non deve però limitarsi alle nozioni tecniche, ma deve prima di tutto aiutare i medici a capire i benefici di questa tecnologia. Molti professionisti del settore, spiega Cvetko, sono restii ad adottare la realtà aumentata perché non hanno ancora familiarità con essa e la considerano "fantascienza".
Il percorso d'adozione dell'AR deve essere graduale e coinvolgere chirurghi e assistenti affinché tutti comprendano i benefici della tecnologia e la utilizzino al massimo delle loro capacità.
Esistono molti sistemi di AR già approvati dalle organizzazioni mediche, ma sono ancora poche le realtà che li stanno utilizzando. In alcuni casi la difficoltà nasce anche dall'ingombro di alcuni dispositivi indossabili che rendono difficili alcune manovre di precisione. Le aziende produttrici di wearable stanno lavorando da tempo per realizzare hardware sempre più ergonomico e leggero che lasci libertà di movimento ai professionisti sanitari.
Il futuro dell'AR nella chirurgia
Il potenziale della realtà aumentata per la chirurgia è enorme. Oltre a rivoluzionare l'esperienza di medici e pazienti, ottimizzando l'esecuzione e i risultati delle operazioni chirurgiche, l'AR può giocare un ruolo centrale per la formazione dei nuovi chirurghi.
I futuri medici possono assistere alle procedure chirurgiche in maniera più immersiva, imparando sul campo e interagendo con l'ambiente. L'AR può ridurre il gap tra teoria e pratica, migliorando le capacità degli studenti.
Se per i piccoli ospedali la realtà aumentata può non essere (ancora) una priorità, i grandi centri medici specializzati dovrebbero cominciare a investire su questa tecnologia per migliorare la qualità dei servizi e favorire il successo degli interventi.