Approfondimenti L'industria guida il progresso dell'IA
Marina Londei
6' 1''
11/04/2023

Economia, politica, istruzione: la diffusione dell'intelligenza artificiale sta avendo impatti su ogni aspetto della nostra vita. Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?

L'industria guida il progresso dell'IA

Difficile fermare il treno dell'intelligenza artificiale: da fine 2022 le nuove tecnologie hanno cominciato la loro corsa e difficilmente si arresteranno a breve. I modelli generativi sono diventati più potenti, capaci di svolgere numerosi task, e le industrie hanno colto la palla al balzo per rivoluzionare la propria presenza sul mercato.

Il grande pubblico si è interessato all'IA e alle sue implicazioni etiche; lo stesso hanno fatto governi, istituzioni e organizzazioni di ricerca. 

Il progresso dell'intelligenza artificiale non si arresterà e le tecnologie diventeranno una parte sempre più importante della nostra vita; per questo è importante pensare in maniera critica a come integreremo l'IA nel mondo del lavoro e come impatterà la società. 

I ricercatori della Stanford University, col loro AI Index report 2023, hanno voluto dare una visione sullo stato dell'intelligenza artificiale, cercando di aiutare le industrie, i cittadini e i politici a capire cosa dovranno aspettarsi dal futuro.

Una nuova economia

L'intelligenza artificiale ha impattato in maniera significativa l'economia spostando l'attenzione di imprese, cittadini e istituzioni su di sé. I modelli generativi hanno dato un nuovo impulso alla produttività e agli obiettivi di business, oltre ad aver cambiato per sempre il rapporto dei dipendenti con la tecnologia.

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business

Nell'ultimo anno la quantità di investimenti in progetti di intelligenza artificiale è più che raddoppiato rispetto al 2017, ma sembra ormai aver raggiunto un plateau. Allo stesso modo il numero di nuove compagnie attive nel mondo dell'IA si è stabilizzato, così come le realtà che hanno deciso di integrarla nei processi esistenti.

Che il mercato si stia saturando? Dopo il rilascio di ChatGPT c'è stata una vera e propria corsa agli armamenti da parte delle big tech, ma se si guarda al mercato globale la situazione si è regolarizzata. 

Ciò è in parte dovuto alla saturazione dei benchmark classici che risultano piuttosto limitati nel valutare l'effettiva potenza dei modelli. Se si vuole alzare ulteriormente l'asticella delle performance dei modelli generativi è necessario produrre nuovi test più comprensivi.

IA ed etica

L'uso diffuso dell'intelligenza artificiale ha sollevato numerosi problemi etici, e l'imparzialità dei dati di addestramento e dei risultati è la questione più sentita di questa rivoluzione tecnologica. 

Ora che i modelli vengono usati anche per attività critiche sale la preoccupazione di governi e istituzioni, per i quali è diventata una priorità stabilire strategie per la gestione dell'IA. 

Queste paure sono nate a ragione, visto che, soprattutto negli Stati Uniti, sono aumentati i casi legali relativi a problemi di proprietà intellettuale, diritti civili e contrattuali legati a un uso improprio dei modelli. Poiché è aumentato il numero di persone che usano i modelli, le controversie si stanno moltiplicando, così come il numero di incidenti etici. 

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etica ia

Il problema risiede principalmente negli errori e nelle mancanze presenti nei dati di training; errori che possono essere risolti o perlomeno contenuti arricchendo e pulendo i data set di addestramento. 

Un altro aspetto importante da considerare è che c'è molta differenza tra chi sviluppa i modelli e chi li usa: dietro i tool più comuni ci sono in prevalenza maschi bianchi occidentali che non rappresentano affatto il campione di utenti dei modelli. Questa disparità inserisce per sua natura alcuni errori legati a un background culturale e sociale specifico, non rappresentativo dell'intera varietà di pubblico. 

L'educazione universitaria e pre-universitaria si sta diversificando, ma allo stato attuale non c'è sufficiente diversità etnica e sociale per garantire una rappresentazione inclusiva. Considerando queste implicazioni, la questione dell'imparzialità dei modelli si fa ancora più urgente.

La ricerca perde terreno dietro l'industria

Stati Uniti e Cina continuano a guidare la ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale, ma gli sforzi stanno diventando sempre più eterogenei nel mondo. I due Paesi contano il numero più elevato di collaborazioni e pubblicazioni, anche se negli ultimi due anni la crescita è rallentata.

Se si guarda al numero di pubblicazioni del 2010 l'interesse nei confronti dell'IA è aumentato significativamente, e ciò ha portato a un enorme miglioramento delle capacità dei modelli; negli ultimi anni, però, si è assistito a una progressiva riduzione del numero di paper scientifici sull'argomento.

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paper scientifico

Il motivo è che, a fronte a modelli sempre più estesi e potenti, serve un enorme volume di dati per addestrarli che le università e i centri di ricerca non possiedono. Le industrie, al contrario, hanno i mezzi, sia in termini monetari che di dati, per sviluppare e addestrare algoritmi sempre più costosi. 

L'intelligenza artificiale non è più esclusiva degli ambienti accademici, ma è diventata una tecnologia d'uso comune, soprattutto per l'industria. I modelli riescono a completare più task rispetto al passato: se prima erano specializzati in attività specifiche, oggi riescono a portare a termine operazioni di diversa natura, assumendo così un ruolo centrale per le industrie.

IA e istruzione: emergono nuovi talenti

Il mondo accademico sta tenendo il passo col progresso inserendo nuove specializzazioni nel campo dell'IA. Diversi Paesi nel mondo hanno ufficialmente inserito l'intelligenza artificiale nei programmi scolastici, fin dalle elementari.

I laureati nel settore stanno scegliendo l'industria per avere più possibilità di toccare con mano le ultime tecnologie, a differenza del passato quando erano i centri di ricerca ad attirare gran parte dei nuovi talenti. 

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università

Il mercato soffre per la mancanza di talenti specializzati nel settore, e i giovani stanno scegliendo il mondo del lavoro proprio per cogliere le migliori opportunità di carriera.

La rivoluzione non si arresta

L'aspetto più interessante di questa rivoluzione tecnologica è che l'intelligenza artificiale è diventata accessibile a tutti in brevissimo tempo. Il grande pubblico ha mostrato molto interesse nei nuovi strumenti generativi, anche grazie ai numerosi vantaggi che ha percepito fin da subito.

La maggior parte delle persone nutre grande fiducia nell'IA e crede fermamente che possa portare a un miglioramento della vita e della società. Chi utilizza i nuovi strumenti generativi sul lavoro ha affermato di riuscire a svolgere le attività in minor tempo e con maggiore efficienza. 

Non mancano però le preoccupazioni, sempre all'ordine del giorno: le principali riguardano la paura di essere sostituiti sul lavoro, i problemi di privacy e la perdita di connessioni umane a fronte di un mondo sempre più automatizzato.

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lavoro ia

Anche i ricercatori della comunità dell'NLP hanno espresso alcuni timori sullo sviluppo e la diffusione dei modelli che, a loro dire, sono stati troppo repentini. La maggior parte dei ricercatori sostiene che le organizzazioni private hanno avuto troppa influenza nello sviluppo dei modelli.

Secondo gli esperti l'uso dell'intelligenza artificiale andrebbe regolato: la rivoluzione societaria guidata dall'IA è arrivata troppo presto e sta andando fuori controllo.

Siamo davvero pronti a convivere consapevolmente con l'intelligenza artificiale? L'esplosione degli ultimi mesi ha preso in contropiede il mercato del lavoro e le istituzioni: da un giorno all'altro ci si è visti costretti a fare i conti con nuove implicazioni etiche e sociali. 

L'arresto del mercato potrebbe essere momentaneo, ma è sicuramente un'ottima occasione per tirare le somme sui risultati ottenuti finora e fissare dei confini per plasmare il futuro.

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