News AI agenti: Deloitte svela i casi d'uso vincenti
3' 12''
08/10/2025

Deloitte lancia l'Agentic AI Blueprint per le telecomunicazioni: 150 miliardi di valore previsto in 5 anni e nuova Global Network per agenti digitali

AI agenti: Deloitte svela i casi d'uso vincenti

La corsa verso l'intelligenza artificiale agentica sta accelerando rapidamente nel mondo enterprise, con promesse di trasformazione radicale dei processi aziendali che potrebbero generare centinaia di miliardi di valore nei prossimi anni. Tuttavia, dietro gli annunci roboanti e le cifre stellari si nascondono sfide concrete che potrebbero determinare il successo o il fallimento di questa rivoluzione tecnologica. La differenza tra piloti promettenti e implementazioni scalabili rappresenta oggi il vero banco di prova per le aziende che vogliono trasformare questi strumenti da esperimenti costosi a vantaggi competitivi sostenibili.

Il progetto da 150 miliardi per le telecomunicazioni

Deloitte ha recentemente svelato il suo "Agentic AI Blueprint", concentrandosi inizialmente sul settore delle telecomunicazioni con previsioni che parlano di un potenziale valore di 150 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. L'approccio della multinazionale della consulenza non si limita a teorizzazioni: parallelamente al blueprint, è stata lanciata una "Global Agentic Network" pensata per accelerare concretamente lo sviluppo e l'adozione di agenti digitali nelle imprese globali.

Le applicazioni pratiche stanno già prendendo forma all'interno degli stessi strumenti di Deloitte. La piattaforma di audit Omnia viene potenziata con moduli agentici capaci di operare autonomamente su compiti complessi come la revisione documentale, l'interrogazione automatica dei bilanci e la gestione intelligente dei flussi di dati.

Agenti verticali e governance affidabile

Con Zora AI, Deloitte propone una suite di agenti intelligenti specializzati per domini specifici: finanza, supply chain, procurement e sicurezza informatica. Questi sistemi promettono capacità avanzate di ragionamento, percezione ambientale e azione autonoma, rappresentando un salto qualitativo rispetto agli strumenti di automazione tradizionali.

Tuttavia, l'azienda riconosce che la potenza tecnologica deve essere bilanciata da quello che definisce "Trustworthy AI" - un framework di governance affidabile che include controlli rigorosi, procedure di audit, regole di accesso stratificate e meccanismi di "human-in-the-loop" per mantenere la supervisione umana nei processi critici.

Le insidie nascoste dietro le promesse miliardarie

La vera battaglia non è costruire l'agente più intelligente, ma integrarlo nei processi esistenti

Le stime di valore astronomiche tipiche dei white paper aziendali richiedono una lettura critica attenta. Fattori come vincoli infrastrutturali legacy, resistenze culturali all'adozione, complessità normative e condizioni operative reali possono ridimensionare drasticamente, quando non annullare completamente, il "valore teorico" promesso dai modelli previsionali.

Emerge inoltre una questione strategica fondamentale: non tutti i processi aziendali necessitano di un approccio agenticо. Le attività routinarie, i report standardizzati e i workflow che non richiedono capacità di ragionamento complesso potrebbero continuare a funzionare meglio con modelli analitici tradizionali, evitando la complessità aggiuntiva dell'architettura agentica.

Il problema della scalabilità e della trasparenza

Il passaggio dal proof of concept all'implementazione su larga scala rappresenta spesso il punto di rottura per molte iniziative di AI enterprise. Anche disponendo di un blueprint solido, le aziende devono possedere maturità digitale adeguata, infrastrutture moderne, una cultura organizzativa che accetti il fallimento rapido come parte del processo di apprendimento e team di ingegneria competenti.

In contesti fortemente regolamentati come finanza e audit, la questione della "spiegabilità" diventa cruciale. Se gli agenti operano come "scatole nere" senza fornire motivazioni chiare per le loro decisioni, il rischio di rigetto da parte degli stakeholder aumenta significativamente. La sfida consiste nel bilanciare l'efficienza dell'automazione con la necessità di trasparenza e accountability.

Oltre il marketing: verso implementazioni concrete

Nonostante le cautele necessarie, l'iniziativa di Deloitte appare essere più di una manovra di marketing. La vera innovazione non risiede tanto nello sviluppo di algoritmi più sofisticati, quanto nella capacità di integrare questi strumenti nei processi esistenti con governance robusta, visibilità operativa, meccanismi di rollback e, soprattutto, mantenendo la fiducia degli utenti umani che dovranno collaborare con questi sistemi.

Il framework proposto potrebbe rivelarsi prezioso come filtro strategico interno, aiutando le organizzazioni a distinguere tra applicazioni promettenti e implementazioni premature. L'elemento distintivo dell'approccio Deloitte sembra essere l'enfasi su infrastruttura, modello operativo e credibilità di scala - componenti spesso trascurati ma essenziali per il successo a lungo termine dell'AI agentica in ambiente enterprise.

Fonte: rivista.ai

Condividi questo contenuto