Ogni nuova tecnologia o piattaforma non cambia solo il modo di vivere e lavorare delle persone, ma dà origine anche a nuovi modelli di distribuzione che comprendono nuovi canali di comunicazione, nuovi utenti e nuove modalità di acquisto.
L'intelligenza artificiale potrebbe aprire a un nuovo meccanismo di distribuzione basato sugli agenti di IA: invece degli utenti, sono i sistemi intelligenti a scegliere i prodotti migliori tra quelli disponibili sul mercato, dando di fatto la possibilità anche alle startup di emergere con le loro soluzioni
Kojo Osei, investitore ed ex sviluppatore di software, ritiene che il commercio "agent-driven" e la nascita di nuovi paradigmi di distribuzione sia l'opportunità per mettere startup e aziende già stabilite sul mercato sullo stesso piano, garantendo una competizione più equa.
Il nuovo paradigma di acquisti fatti dall'IA porterà le organizzazioni a cercare di convincere non più gli utenti, ma gli agenti, costringendole anche a modificare i propri canali di vendita.
"Non esistono libri di testo consolidati per la vendita agli agenti di intelligenza artificiale, né tecniche, né venditori esperti. Le startup e le imprese storiche dovranno competere su un piano di maggiore parità" afferma Osei.
Secondo Osei siamo più vicini all'ottimizzazione dei canali di vendita e dei prodotti per gli agenti di quanto crediamo. Un esempio di questo cambio di paradigma è la generazione di codice: gli agenti di programmazione, siano essi semplici copiloti o del tutto autonomi, generano porzioni di codice che usano specifiche librerie; scegliere le librerie, spiega Osei, è equivalente al prendere una decisione d'acquisto.
Le decisioni di acquisto si articolano in tre momenti: una prima fase di scoperta, durante la quale si individuano tutte le opzioni possibili; in seguito c'è la fase di valutazione per testare le diverse opzioni; infine, l'ultima fase è quella dell'acquisto o della scelta effettiva, nella quale si sceglie un'opzione, si effettua un acquisto e si procede all'utilizzo.
Gli agenti di IA garantiscono performance migliori in ognuna di queste attività essendo in grado di analizzare il web per scoprire molti più prodotti di quanto sarebbero in grado di individuare gli utenti, e di testarli in maniera più completa.
Ciò consente inoltre di trovare anche i prodotti non mainstream ma di cui si parla su forum di settore; in questo modo anche le realtà meno conosciute hanno l'occasione di brillare se i loro prodotti, servizi o strumenti sono davvero validi.
Se questo paradigma dovesse prendere piede, come secondo Osei è probabile che sia, allora i prodotti evolveranno per avere opzioni e caratteristiche facilmente analizzabili dagli agenti di IA.
Questi agenti, inoltre, potranno essere personalizzati per includere le preferenze utente e agire in base al contesto.
Affidare agli agenti la responsabilità di scegliere nuovi prodotti sembrerebbe essere l'evoluzione naturale del nostro modo di fare acquisti. Il web è pieno di annunci e non è sempre facile scegliere ciò che fa al caso nostro tra le tante proposte disponibili, considerando anche che il marketing ha il suo peso nelle scelte.
Se gli agenti di IA diventeranno i nuovi protagonisti del mercato, ci libereremo dal peso delle scelte influenzate dal marketing e le aziende potranno competere sullo stesso piano.