La Commissione Europea ha respinto con fermezza ogni richiesta di rinvio nell'implementazione dell'AI Act, nonostante le pressioni crescenti da parte di alcune delle principali aziende tecnologiche che operano nel settore dell'intelligenza artificiale. Durante una conferenza stampa tenutasi venerdì, il portavoce della Commissione Thomas Regnier ha chiarito senza mezzi termini che non ci sarà alcun rallentamento nell'applicazione della normativa europea sull'IA, considerata la prima regolamentazione comprensiva al mondo in questo settore. La posizione di Bruxelles appare irremovibile, nonostante le crescenti preoccupazioni del settore privato riguardo ai costi e alla complessità dell'adeguamento normativo.
Nessuna deroga ai tempi stabiliti
Il calendario previsto dalla legislazione rimarrà invariato, con tutte le scadenze che verranno rispettate secondo i piani originali. Agosto 2025 segnerà l'entrata in vigore degli obblighi per i modelli di IA general-purpose, mentre nell'agosto dell'anno successivo toccherà ai modelli ad alto rischio adeguarsi alle nuove normative. Regnier ha voluto essere categorico: "Non c'è nessun stop the clock. Non c'è nessun periodo di grazia. Non c'è nessuna pausa".
Le aziende del settore tecnologico avevano fatto pressioni per ottenere un rinvio di diversi anni, argomentando che la complessità normativa e i costi di conformità rappresentano un ostacolo significativo per l'innovazione e lo sviluppo del settore.
Il compromesso di Bruxelles
Pur mantenendo ferma la posizione sui tempi, la Commissione Europea ha mostrato disponibilità ad agevolare il processo di adeguamento attraverso diverse iniziative concrete. Un Digital Simplification Omnibus package è in fase di preparazione per semplificare alcuni aspetti burocratici della normativa. Inoltre, viene istituito un AI Act Serve Desk, una sorta di sportello di assistenza dedicato alle aziende che necessitano di orientamento e chiarimenti sulla normativa.
Particolare attenzione viene rivolta anche alla discussione sui tempi di implementazione del Codice di Condotta, con la fine dell'anno considerata come possibile termine per la sua pubblicazione. Questo documento, originariamente previsto per maggio, rappresenta uno strumento fondamentale per aiutare le aziende a comprendere e rispettare i requisiti dell'AI Act.
Le preoccupazioni del settore privato
Le tensioni tra istituzioni europee e aziende tecnologiche si sono intensificate proprio a causa dei ritardi nella pubblicazione del Codice di Condotta per l'IA General-Purpose. Le imprese del settore hanno utilizzato questo ritardo come argomento principale per giustificare la richiesta di posticipare l'intera implementazione della normativa. Il paradosso è evidente: mentre Bruxelles lavora per fornire gli strumenti di supporto alle aziende, queste ultime utilizzano proprio l'assenza temporanea di tali strumenti per chiedere più tempo.
La normativa europea sull'intelligenza artificiale è entrata ufficialmente in vigore il primo agosto 2024, stabilendo il primo quadro normativo comprensivo al mondo per l'IA e definendo nuovi standard di conformità per le aziende a livello globale. L'approccio europeo punta a bilanciare innovazione e tutela dei diritti, creando un precedente che molti altri paesi stanno osservando con interesse.
Verso la leadership europea nell'IA
La strategia della Commissione mira a trasformare l'Europa in un leader globale nel settore dell'intelligenza artificiale, fornendo non solo un quadro normativo chiaro ma anche infrastrutture, dati, potenza computazionale e talenti necessari per lo sviluppo del settore. Regnier ha sottolineato che la Commissione prende "estremamente sul serio" le preoccupazioni delle aziende del settore, ma questo non si tradurrà in un allentamento dei tempi di implementazione della normativa.
La fermezza mostrata da Bruxelles riflette la convinzione che certezza legale e tempi definiti siano elementi essenziali per permettere alle aziende di pianificare efficacemente i propri investimenti e strategie di sviluppo, piuttosto che continuare a navigare nell'incertezza normativa.