Entità intelligenti in grado di integrarsi con i team, ascoltare conversazioni e proporre nuove idee per lo sviluppo di nuove applicazioni: è questo il futuro previsto da Forrester, un futuro in cui i TuringBots, agenti di intelligenza artificiale specializzati nello sviluppo software, saranno parte integrante dei gruppi di lavoro e del processo creativo.
"Immaginatevi una stanza piena di product owner, esperti, tester e sviluppatori, professionisti della sicurezza e di architetture che lavorano in armonia con l'aiuto di tecnologie avanzate, tra cui integrazione vocale e audio, lavagne digitali e altro ancora" afferma Diego Lo Giudice, VP Principal Analyst in Forrester. "Mentre ogni stakeholder esprime requisiti, idee e soluzioni, i TuringBots ascoltano, elaborano e generano".
Questi agenti sarebbero in grado di generare use case, test, design e generare codice a partire dai requisiti in linguaggio naturale condivisi dal team, oltre che automatizzare le pipeline per rilasciare le applicazioni in produzione in poco tempo.
Nella visione degli analisti di Forrester questi bot rivoluzioneranno il ciclo di sviluppo delle applicazioni permettendo ai team di condividere idee e informazioni istantaneamente su lavagne condivise. Non solo: i TuringBots potrebbero anche mostrare delle visualizzazioni olografiche durante i meeting.
L'uso diffuso di questi bot consentirebbe ai team anche di effettuare review veloci delle applicazioni, controllare il codice e valutare la postura di sicurezza delle applicazioni. Abilitando una collaborazione più veloce, i bot migliorerebbero anche la creatività dei team, permettendogli di esplorare nuove idee.
Ma cosa sono i TuringBots?
Nella pratica i TuringBots non sono altro che i copiloti di sviluppo codice che matureranno e miglioreranno negli anni per ridefinire il processo creativo degli sviluppatori. Forrester porta come esempio AlphaCode di DeepMind, ma anche Copilot di GitHub o Project Wisdom di RedHat hanno il potenziale di disegnare il futuro previsto dalla compagnia, insieme agli altri copiloti esistenti e quelli che emergeranno nei prossimi anni.
Questi tool hanno già l'obiettivo di ridefinire il coding e nella visione di Forrester diventeranno un elemento sempre più strategico e centrale per lo sviluppo software, fino ad affermarsi come alleati imprescindibili per permettere alle aziende di rimanere al passo con i cambiamenti tecnologici e i requisiti dei consumatori.
Nella teoria l'ipotesi dei TuringBots è promettente, ma dovrà scontrarsi con questioni legate alla sicurezza, alla protezione del codice proprietario e la gestione degli errori e delle allucinazioni dell'IA.
In ogni caso, secondo gli analisti di Forrester i TuringBots non sono un sogno ma un'imminente realtà che entro il 2028 cambierà radicalmente il mondo dello sviluppo software e permetterà di creare applicazioni a velocità mai viste. Con sforzi adeguati da parte dei team volti a tutelare la sicurezza e l'affidabilità del software, questi agenti potrebbero davvero ridefinire il processo creativo.
"Questo futuro promette non solo di migliorare l'efficienza e l'efficacia del processo di sviluppo, ma anche di aprire nuove possibilità di innovazione e creatività nella creazione di software" conclude Lo Giudice.