Tecnologia Trump vuole il 25% sulle vendite Nvidia alla Cina
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12/12/2025

Kit Blackwell e Rubin restano non disponibili

Trump vuole il 25% sulle vendite Nvidia alla Cina

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato attraverso il suo social network Truth Social che permetterà alla Nvidia di riprendere le vendite degli acceleratori H200 alla Cina, segnando una netta inversione di rotta rispetto alle politiche della precedente amministrazione. La decisione arriva dopo mesi di tensioni commerciali e restrizioni tecnologiche che hanno caratterizzato i rapporti tra Washington e Pechino nel settore dei semiconduttori avanzati. Trump ha dichiarato di aver informato personalmente il presidente cinese Xi Jinping della nuova linea, ricevendo secondo le sue parole una risposta positiva.

Una svolta rispetto alle restrizioni di Biden

L'amministrazione Biden aveva imposto severi limiti all'esportazione di chip avanzati verso la Cina già nell'ottobre 2022, citando preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale. Il Bureau of Industry and Security aveva giustificato quella scelta sostenendo che tali tecnologie potevano essere utilizzate dalla Repubblica Popolare Cinese per sviluppare sistemi militari avanzati, armi di distruzione di massa e migliorare i processi decisionali delle forze armate, oltre a facilitare violazioni dei diritti umani.

Durante l'era Biden, l'unica concessione era stata l'autorizzazione a esportare acceleratori dalle prestazioni ridotte, come i dispositivi H20 di Nvidia. Una soluzione che Trump ora definisce un totale fallimento, accusando la precedente amministrazione di aver costretto le aziende americane a spendere miliardi di dollari per sviluppare "prodotti degradati che nessuno voleva", rallentando l'innovazione e danneggiando i lavoratori statunitensi.

I numeri che contraddicono la retorica presidenziale

Le affermazioni di Trump secondo cui i chip H20 non avrebbero trovato mercato sembrano tuttavia scontrarsi con i dati concreti. Nvidia aveva stimato in 10,5 miliardi di dollari il valore delle vendite perse di questi processori in Cina, una cifra che difficilmente suggerisce l'assenza di domanda. Peraltro, la stessa amministrazione Trump aveva inizialmente vietato l'esportazione degli H20 nell'aprile 2025, per poi fare marcia indietro poco dopo.

La licenza di esportazione includerebbe un pagamento del 25% agli Stati Uniti

Il post presidenziale introduce un elemento inedito nella politica commerciale americana: Trump ha infatti accennato a un compenso del "25%" che dovrebbe essere versato agli Stati Uniti, un riferimento ai precedenti suggerimenti dell'amministrazione di imporre commissioni sulle licenze di esportazione di semiconduttori verso la Cina. Tuttavia, il messaggio non fornisce alcun dettaglio su come questa nuova politica garantirebbe la sicurezza nazionale americana, la stessa preoccupazione che aveva motivato le restrizioni iniziali.

Limiti della nuova apertura e reazioni del mercato

La decisione riguarda esclusivamente gli acceleratori H200, che Nvidia promuove come ideali per l'intelligenza artificiale generativa e i carichi di lavoro ad alte prestazioni grazie alla memoria HBM3 integrata. Restano invece esclusi dal provvedimento i più recenti chip Blackwell e l'hardware Rubin in fase di sviluppo, mantenendo quindi alcune barriere tecnologiche.

Trump ha concluso il suo annuncio affermando che il Dipartimento del Commercio sta finalizzando i dettagli operativi e che lo stesso approccio verrà applicato ad AMD, Intel e altre "grandi aziende americane". Al momento della diffusione della notizia, però, il Dipartimento non aveva ancora rilasciato comunicazioni ufficiali sulla questione.

I mercati finanziari hanno reagito positivamente all'annuncio: nelle ore successive al post di Trump, le azioni di Nvidia e AMD hanno registrato un incremento superiore al 2%. Un dato che, pur non dimostrando una relazione causale diretta, evidenzia l'ottimismo degli investitori rispetto alla possibilità di riconquistare un mercato da miliardi di dollari.

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