L'industria tecnologica americana ha ottenuto tutto quello che desiderava dal nuovo Piano d'Azione sull'Intelligenza Artificiale presentato dalla Casa Bianca, che segna una svolta radicale verso la deregolamentazione totale e l'accelerazione dello sviluppo AI senza precedenti. Il documento, annunciato mercoledì, trasforma completamente l'approccio federale alla tecnologia dell'intelligenza artificiale, abbandonando le cautele del passato per abbracciare una filosofia del "costruire a tutti i costi" che mette al primo posto l'innovazione rispetto alla sicurezza. Questa strategia ridisegna non solo le politiche interne, ma anche i rapporti internazionali, inquadrando lo sviluppo dell'AI come una corsa cruciale tra alleati e avversari dell'America.
La rivoluzione deregolamentativa che cambia tutto
Il cuore pulsante del piano consiste nell'eliminazione sistematica di ogni ostacolo burocratico che possa rallentare lo sviluppo dell'intelligenza artificiale. L'amministrazione Trump ha revocato l'Ordine Esecutivo del predecessore Biden sette mesi fa, e ora completa l'opera con un approccio che considera l'AI "troppo importante per essere soffocata dalla burocrazia in questa fase iniziale". Il documento non si limita alle regolamentazioni federali, ma estende la sua portata anche ai singoli stati, minacciando di tagliare i finanziamenti federali per l'AI a quegli stati che manterranno normative considerate troppo restrittive.
Kate Brennan dell'AI Now Institute ha definito l'intero piano "un regalo per le grandi aziende tecnologiche", avvertendo che ci troviamo di fronte a un'accelerazione costruita su principi deregolatori con scarsa considerazione per il pubblico generale. L'Office of Management and Budget riceverà il compito di reindirizzare i fondi federali, mentre la Federal Trade Commission dovrà ridimensionare le proprie investigazioni quando queste vengono percepite come un ostacolo all'innovazione nell'AI.
Il confronto con l'Europa e la filosofia del mercato
La differenza culturale tra Stati Uniti ed Europa emerge chiaramente in questa strategia, come spiega Ronan Murphy di Forcepoint e membro del Consiglio Consultivo AI del governo irlandese. Mentre la filosofia americana abbraccia l'innovazione e il mercato come priorità assolute in un ambiente pesantemente deregolamentato, l'Unione Europea mantiene un approccio che privilegia la regolamentazione, la sicurezza e il principio di precauzione. Questa divergenza potrebbe creare complicazioni pratiche per gli operatori di modelli fondazionali che devono comunque rispettare le regolamentazioni europee, considerando gli enormi costi di addestramento di questi sistemi e l'improbabilità di sviluppare modelli separati per ogni regione.
Il piano prevede la creazione di "sandbox regolamentari" specifici per settore, permettendo agli innovatori dell'AI di sperimentare, insieme a strutture di test per sistemi AI in ambienti reali. Un programma di scambio per talenti dell'AI consentirà ai dipendenti federali di spostarsi dove necessario per applicare le loro competenze tecnologiche.
La crociata contro i "pregiudizi ideologici"
Una delle innovazioni più controverse riguarda i criteri di valutazione per l'acquisto di prodotti e servizi AI da parte del governo federale. Il governo acquisterà esclusivamente modelli linguistici "obiettivi e liberi da pregiudizi ideologici dall'alto", come parte di quella che viene definita una spinta per la libertà di espressione. Trump ha firmato un ordine esecutivo per vietare l'acquisizione di tecnologie AI "infuse di pregiudizi partigiani o agende ideologiche come la teoria critica della razza", dichiarando che d'ora in poi il governo americano tratterà solo con AI che persegue "verità, equità e rigorosa imparzialità".
Cathy O'Neil, CEO della società di auditing algoritmico ORCAA, ha risposto che "è impossibile eliminare completamente i pregiudizi", sottolineando come sia possibile solo decidere se un certo modo di pensare sia accettabile.
Infrastrutture e energia: costruire senza limiti
La filosofia del "Build, Baby, Build!" si materializza concretamente nel settore delle infrastrutture, dove gli operatori di datacenter potranno contare su maggiore libertà di costruzione. I permessi allenteranno le restrizioni per la costruzione vicino a zone umide e altre acque protette, mentre le normative ambientali su aria e acqua verranno snellite. Le agenzie federali con ampi territori dovranno permettere agli operatori di datacenter di costruire strutture, incluse centrali elettriche.
Il fabbisogno energetico massiccio di questi datacenter richiede una modernizzazione diffusa della rete elettrica, con particolare attenzione all'energia geotermica e nucleare. Il piano continua a supportare la produzione domestica di semiconduttori, ma eliminerà alcune condizioni di finanziamento del CHIPS Act, probabilmente riferendosi ai requisiti di inclusività per le aziende di chip.
Diplomazia dell'AI: con noi o contro di noi
La sezione diplomatica del documento rivela un approccio marcatamente binario alle relazioni internazionali. Il piano descrive un'alleanza americana dell'AI, un club di alleati che otterrà accesso agli stack tecnologici statunitensi, mentre implementa misure per impedire che queste tecnologie raggiungano paesi sgraditi attraverso funzioni di verifica della posizione e monitoraggio delle comunità di intelligence.
Jacob Feldgoise del think tank CSET colloca questo approccio nel contesto delle regole di diffusione AI dell'era Biden, che governavano le esportazioni di chip secondo un sistema a tre livelli. L'amministrazione attuale ha revocato quella regola prima che entrasse in vigore, e ci si aspetta che i nuovi controlli mantengano restrizioni severe sulla Cina ma allentino i controlli che avrebbero interessato altre parti del mondo.
Rischi ignorati e sicurezza selettiva
Il grande limite del piano emerge nella sua concezione miope del rischio, che si concentra principalmente su attori malintenzionati che potrebbero appropriarsi dell'AI, trascurando completamente questioni come diritti civili, diritti dei lavoratori e protezione dei dati. Mentre documenti precedenti, incluso l'Ordine Esecutivo di Biden, adottavano un approccio equilibrato considerando gli effetti sui singoli individui e il bene pubblico, questa strategia ignora il solido corpus di lavoro esistente sui rischi sociali ed etici dell'AI.
Il piano prevede la creazione di un AI-Information Sharing and Analysis Center e standard di sicurezza guidati dal Dipartimento della Difesa, misure necessarie ma insufficienti. In un paese che guida il settore e ospita la maggior parte dei capitali di investimento per l'AI, questa mancanza di considerazione per le strutture di potere e le implicazioni future della tecnologia risulta particolarmente preoccupante, lasciando un vuoto significativo in quello che dovrebbe essere un approccio più comprensivo alla governance dell'intelligenza artificiale.