L'intelligenza artificiale sta portando numerosi benefici in diverse industrie, ma ha anche degli svantaggi oggettivi, legati in particolare ai consumi energetici e alle conseguenti emissioni.
Ilan Rakhmanov, fondatore e CEO di ChainGPT, riporta che, secondo uno studio di Earth Org, addestrare i modelli di IA più popolari significa produrre quasi 284 tonnellate di CO2, l'equivalente di 300 voli cross-country negli Stati Uniti; inoltre, un singolo data center può richiedere una quantità di elettricità sufficiente ad alimentare 50.000 case.
La compagnia di Rakhmanov adotta una serie di misure per ridurre l'impronta ecologica delle proprie attività, per esempio utilizzando data center sostenibili progettati per minimizzare l'impatto ambientale. Questi data center utilizzano energia rinnovabile, riusano l'acqua e adottano processi per ridurre i rifiuti.
Scegliere di affidarsi a compagnie che mettono a disposizione questi data center è il modo migliore per ridurre la propria impronta energetica, anche se generalmente hanno costi più elevati rispetto a giganti come Amazon o Google.
Un altro modo per diventare più sostenibili è istituire dei programmi per la corretta gestione dei rifiuti elettronici come computer, attrezzature di rete e sistemi di raffreddamento. Gran parte di questi programmi prevede il riutilizzo dell'hardware per altri scopi o il riciclo responsabile se è arrivato a fine vita.
Infine, il modo più semplice e immediato per fare del bene all'ambiente è donare parte del ricavato aziendale a organizzazioni ed enti che si occupano di combattere il cambiamento climatico. Forse pochi possono mettere in pratica delle misure per ridurre attivamente l'inquinamento, ma di sicuro tutti possono contribuire alla causa anche "solo" economicamente.
Ovviamente le grandi compagnie come Google, Amazon e Microsoft dovranno impegnarsi per prime per rendere più sostenibili le loro operazioni, ma ognuno nel suo piccolo può e deve fare qualcosa di concreto per ridurre le emissioni di carbonio.