Il colosso tedesco del software aziendale SAP ha annunciato un massiccio piano di investimenti da 20 miliardi di euro nel corso del prossimo decennio per rafforzare la propria infrastruttura cloud sovrana in Europa. Questa mossa rappresenta una risposta diretta alle crescenti preoccupazioni di governi e aziende europee riguardo al controllo dei propri dati, in un momento in cui la seconda amministrazione Trump alimenta timori sulla sicurezza informatica transatlantica. L'iniziativa si posiziona come alternativa europea alle grandi piattaforme cloud americane, puntando su compliance normativa e controllo sovrano dei dati.
La strategia tripartita per la sovranità digitale
Thomas Saueressig, membro del consiglio di amministrazione per i servizi clienti e la distribuzione di SAP, ha delineato l'approccio dell'azienda alla sovranità digitale attraverso tre soluzioni distinte. La prima opzione è SAP Cloud Infrastructure, una piattaforma Infrastructure-as-a-Service sviluppata con tecnologie open source all'interno della rete di datacenter SAP, garantendo che tutti i dati rimangano nell'Unione Europea per rispettare il GDPR.
La seconda soluzione prevede un Sovereign Cloud On-Site implementato direttamente presso datacenter di proprietà o scelti dal cliente, offrendo il massimo livello di sovranità operativa, tecnica e legale. Infine, SAP propone Delos Cloud in Germania, pensato per soddisfare i requisiti specifici di sovranità nazionale con particolare flessibilità normativa.
Il paradosso della competizione europea
Paradossalmente, lo stesso CEO di SAP Christian Klein aveva espresso scetticismo a giugno scorso riguardo agli sforzi europei di competere con gli hyperscaler americani. Klein aveva avvertito che "la competitività dell'industria automobilistica o chimica europea non si otterrà costruendo 20 diversi datacenter in Francia per competere contro gli hyperscaler statunitensi", definendo questo approccio "completamente folle" e una forma sbagliata di sovranità.
Secondo Klein, l'Europa dovrebbe concentrarsi sull'applicazione di intelligenza artificiale e software intelligenti per produrre automobili migliori e più veloci, ottimizzando le catene di approvvigionamento, piuttosto che replicare l'infrastruttura globale dei giganti americani. Un portavoce SAP ha chiarito che la cautela del CEO riguardava specificamente lo spreco di risorse nel tentativo di duplicare l'infrastruttura globale dei grandi fornitori cloud.
Investimenti mirati alla sovranità completa
Martin Merz, presidente di SAP Sovereign Cloud, ha sottolineato che "la resilienza digitale dell'Europa dipende da una sovranità sicura, scalabile e pronta per il futuro". L'investimento di 20 miliardi coprirà sviluppo, implementazione e manutenzione delle soluzioni cloud sovrane, includendo infrastruttura, ricerca e sviluppo, personale operativo e investimenti per la compliance normativa.
Il panorama normativo europeo, regolato dal GDPR, ha già dimostrato la sua severità con la multa di 1,2 miliardi di euro inflitta a Meta in Irlanda per inadeguata protezione dei dati dei residenti europei trasferiti negli Stati Uniti. In questo contesto, SAP costruirà sulla propria presenza esistente nei datacenter europei di Walldorf, Sankt Leon-Rot e Francoforte, espandendo le capacità con controlli sovrani e nuove implementazioni presso le sedi dei clienti.
La risposta americana alle preoccupazioni europee
Mentre SAP promette sovranità completa per AI e archiviazione dati, anche AWS, Google e Microsoft stanno commercializzando soluzioni di sovranità dei dati in Europa per contrastare le preoccupazioni emerse con l'insediamento della nuova amministrazione americana. SAP ha già siglato accordi strategici con l'azienda AI francese Mistral e la società di servizi aziendali Capgemini per supportare i clienti europei preoccupati dalla sovranità dei dati.
L'approccio di SAP non punta a competere con gli hyperscaler su scala globale o a entrare direttamente nel business IaaS, ma mira a garantire che l'Europa possa adottare cloud e intelligenza artificiale in modo sicuro, sotto controllo europeo. Come ha precisato un portavoce dell'azienda, si tratta di "costruire sovranità nello stack tecnologico, non di duplicare il cemento degli hyperscaler".