La fintech britannica Revolut si prepara a consolidare la propria posizione come startup più preziosa d'Europa, raggiungendo una valutazione di 75 miliardi di dollari attraverso un'operazione di raccolta fondi da 3 miliardi. L'azienda ha gestito autonomamente l'intero processo, un dettaglio significativo che sottolinea la crescente indipendenza della società dai tradizionali partner bancari. Il round di finanziamento, che ha registrato una domanda superiore all'offerta, rappresenta un balzo considerevole rispetto alla precedente valutazione di 45 miliardi di dolloli risalente a poco più di un anno fa.
Un'espansione globale senza precedenti
Secondo fonti vicine alla società riportate da Bloomberg News, gli investitori stanno ricevendo comunicazione ufficiale dell'allocazione delle quote che gli verranno assegnate. I fondi raccolti serviranno principalmente per alimentare l'ingresso in decine di nuovi mercati internazionali, ampliando ulteriormente la già vasta presenza geografica dell'azienda. Revolut offre una gamma completa di servizi finanziari digitali che spaziano dai conti correnti ai trasferimenti internazionali, fino al trading di criptovalute e azioni.
L'ambizione principale della società riguarda però il mercato statunitense, dove la banca digitale sta valutando due strategie parallele. Sid Jajodia, amministratore delegato per gli Stati Uniti e responsabile bancario globale, ha dichiarato a Reuters il mese scorso che l'azienda sta "attivamente valutando" se acquisire una banca americana esistente oppure richiedere una propria licenza bancaria nel Paese.
La strategia americana nel mirino
La mossa verso il mercato statunitense non è casuale. Come ha spiegato Jajodia, "essere una banca in ogni mercato in cui operiamo è fondamentale", specialmente negli Stati Uniti dove l'attività di Revolut è ancora in fase di espansione. Solo il mese scorso la società ha lanciato un nuovo conto di risparmio ad alto rendimento rivolto ai clienti americani, segnalando l'intenzione di competere direttamente con gli istituti tradizionali.
Il terreno americano si rivela particolarmente fertile per le neobank come Revolut, soprattutto considerando le abitudini della Generazione Z. Questa fascia demografica, composta dai primi veri nativi digitali che stanno iniziando ad accumulare reddito e potere d'acquisto, rappresenta un target ideale per i servizi bancari esclusivamente digitali. Le loro aspettative in ambito finanziario coincidono perfettamente con il DNA delle piattaforme nate nell'era digitale.
I numeri della rivoluzione digitale
Le ricerche condotte da PYMNTS Intelligence evidenziano quanto questo segmento sia appetibile per il settore bancario digitale. Ben il 72% dei rappresentanti della Gen Z dichiara di utilizzare un portafoglio digitale almeno una volta alla settimana, mentre il 62% afferma che prenderebbe in considerazione l'idea di trasformare una neobank nel proprio conto bancario principale. Ancora più significativo è il dato secondo cui quasi il 70% preferisce gestire interamente online la propria vita finanziaria, sottolineando quella mentalità digitale che gioca a favore delle nuove realtà del settore.
Parallelamente all'operazione finanziaria, Revolut ha annunciato la scorsa settimana l'acquisizione di Swifty, una startup che offre un agente di viaggio basato sull'intelligenza artificiale. La tecnologia di Swifty verrà integrata nel programma fedeltà di Revolut per potenziare lo sviluppo dell'assistente finanziario intelligente dell'azienda. Questa mossa dimostra come la società britannica intenda diversificare i propri servizi oltre il perimetro strettamente bancario, puntando su un'esperienza cliente sempre più personalizzata e automatizzata.
Il silenzio strategico della società
Un portavoce di Revolut ha declinato ogni commento quando contattato da PYMNTS riguardo ai dettagli dell'operazione finanziaria. Il riserbo dell'azienda non sorprende, considerando la delicatezza della fase in cui gli investitori stanno ricevendo le comunicazioni ufficiali. La decisione di condurre la raccolta fondi in autonomia, senza l'assistenza dei consueti partner bancari, rappresenta comunque un segnale di maturità e di forza contrattuale che poche startup europee possono vantare.
Negli ultimi anni Revolut ha moltiplicato i propri sforzi espansionistici in tutto il mondo, trasformandosi da semplice applicazione per trasferimenti di denaro in una piattaforma finanziaria completa. La capacità di attrarre 3 miliardi di dollari in un contesto economico ancora incerto conferma la fiducia degli investitori nel modello di business e nelle prospettive di crescita dell'azienda, che punta a ridefinire il concetto stesso di banca nell'era digitale.
