Mercato Per le aziende italiane il futuro della gestione dati è l'IA
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09/11/2023

Per gestire efficacemente gli elevati volumi di dati è necessario seguire nuovi approcci; secondo le aziende italiane la soluzione è affidarsi all'IA.

Per le aziende italiane il futuro della gestione dati è l'IA

Il 70% delle aziende italiane ha intenzione di aumentare l'adozione di soluzioni basate su intelligenza artificiale per permettere agli utenti di utilizzare i dati in modo più semplice: è quanto emerge dallo studio "The Denodo Data Gap Report 2023" di Denodo, compagnia specializzata nell'integrazione, gestione e delivery dei dati.

L'indagine ha coinvolto 500 professionisti di dati di grande aziende in Italia, Spagna, Regno Unito, Francia e Germania e ha analizzato il modo in cui le imprese utilizzando i propri dati, identificando sfide e preferenze delle diverse realtà.

In Italia le aziende devono confrontarsi per lo più con difficoltà legate all'automazione in ambienti complessi, il rispetto della conformità normativa e il personale qualificato. Sono però soprattutto la mancanza di accesso tempestivo ai dati e i rischi legati alla privacy e alla sicurezza a preoccupare le imprese.

Questi aspetti sono particolarmente importanti: il 71% delle grandi aziende europee concorda sul fatto che i dati acquistano valore solo quando tutto il personale può accedervi facilmente, e il 69% afferma che le architettura tradizionali stanno perdendo rilevanza considerata la velocità con cui si producono le informazioni.

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gestione dati

L'importanza della democratizzazione dei dati

Democratizzare i dati significa renderli disponibili a tutti i reparti dell'organizzazione e fornire ai dipendenti gli strumenti adeguati per utilizzarli. Questo processo si rivela però molto complesso, proprio perché interessa tutte le dimensioni aziendali.

In Italia il 76% delle aziende ritiene che le piattaforme di gestione dati più efficaci siano quelle che comprendono un catalogo o una guida di riferimento, così che tutti possano utilizzarle e capire cosa rappresentano le informazioni. 

Avere una buona data governance significa, tra le altre cose, integrare i dati provenienti da diverse fonti con più agilità (60%) e migliorare la collaborazione tra i team (40%). 

"A fronte della velocità con cui il mondo si muove e i dati vengono generati, le aziende hanno bisogno di un modo nuovo di gestirli, che permetta loro di semplificare le crescenti complessità" ha spiegato Gabriele Obino, Regional VP e GM, Southern Europe e Middle East di Denodo.

Denodo
Gabriele Odbino, Regional VP e GM, Southern Europe e Middle East di Denodo
Gabriele Odbino, Regional VP e GM, Southern Europe e Middle East di Denodo

"Si pensi all'enorme variabilità dei dati, alla loro ubiquità su Internet, ai diversi modi in cui possono essere utilizzati o all'ampliamento della platea di utenti tipico di uno scenario di democratizzazione. Non possiamo più rimandare l'adozione di un nuovo approccio moderno alla gestione dei dati che mostri agilità, chiarezza, semplicità ed efficienza, e nel cui sviluppo le esigenze degli utenti occupino un posto centrale".

L'IA e il cloud

L'intelligenza artificiale sta avendo enorme successo tra le grandi aziende europee: il 79% di esse sta già sfruttando soluzioni basate sull'IA, e il 43% ha affermato di volerne aumentare ulteriormente l'utilizzo.

In Italia l'adozione è un po' sotto la media europea: oggi solo il 51% delle grandi organizzazioni usa regolarmente l'IA e ha intenzione di sfruttarla maggiormente in futuro. Il 19% di chi non la utilizza prevede comunque di integrarla nei processi nei prossimi mesi. 

Anche il cloud è diventato molto importante per le realtà italiane, in particolare le architetture ibride e multi-cloud. Pur essendo molto efficienti, rimane il problema di scegliere l'approccio migliore per migrare i dati in modo da impattare il meno possibile sull'operatività aziendale.

Preoccupa anche il processo di replicazione di silos di dati negli ambienti cloud, anche se i livelli sono piuttosto diversi tra i vari Paesi europei: le imprese francesi e tedesche hanno espresso livelli abbastanza elevati di preoccupazione (rispettivamente 78% e 66%), seguite da quelle del Regno Unito (60%) e della Spagna (56%). 

Le aziende italiane si dicono invece più fiduciose: meno della metà di esse (45%) si è detta preoccupata dalla replica dei dati in cloud.

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