Mercato Opportunità da $20 mld nel mercato obbligazionario
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23/12/2025

Un bond a lungo termine potrebbe essere tra i migliori investimenti per il tuo denaro, secondo il responsabile investimenti di un fondo da 20 miliardi.

Opportunità da $20 mld nel mercato obbligazionario

Nel panorama degli investimenti obbligazionari americani, un titolo poco discusso sta catturando l'attenzione di chi cerca rendimenti elevati con una visione di medio termine. Elliott Dornbusch, responsabile degli investimenti di CV Advisors, società che gestisce patrimoni per 20 miliardi di dollari, propone una tesi controcorrente: il Treasury trentennale rappresenta oggi una delle opportunità più interessanti sul mercato, nonostante la maggior parte degli analisti preferisca orientarsi su scadenze più brevi. La sua scommessa si basa su una previsione precisa: i tassi di interesse a lungo termine sono destinati a scendere, trasformando questi titoli di Stato in una fonte di guadagno sia attraverso le cedole che attraverso l'apprezzamento del capitale.

Il dibattito sui tassi: dove guardano gli investitori

Solitamente l'attenzione dei mercati finanziari si concentra su due tassi di riferimento: quello decennale, che influenza direttamente i mutui ipotecari e riflette le aspettative inflazionistiche di lungo periodo, e il tasso sui fondi federali, lo strumento attraverso cui la Federal Reserve regola il ciclo economico. Il trentennale rimane nell'ombra, considerato troppo rischioso per la sua duration estrema: se i rendimenti salgono, infatti, il valore del titolo crolla, e chi lo possiede si trova legato a un investimento per tre decenni.

Attualmente il rendimento del Treasury a trent'anni si attesta al 4,8%, significativamente superiore al 4,14% del decennale. Questa differenza riflette il premio che gli investitori richiedono per sopportare il rischio aggiuntivo legato alla maggiore scadenza. Ma secondo Dornbusch, questo spread rappresenta proprio l'occasione da cogliere.

La scommessa sulla discesa dei rendimenti

L'analisi del gestore si fonda su due pilastri fondamentali. Il primo riguarda l'inflazione: secondo Dornbusch, gli investitori stanno sovrastimando il rischio inflazionistico di lungo termine, influenzati in parte dall'impatto dei dazi commerciali. Sebbene le tasse sulle importazioni facciano aumentare i prezzi dei beni, contemporaneamente riducono la domanda di servizi, bilanciando l'equazione complessiva dell'inflazione. Si tratta inoltre, almeno in teoria, di un movimento di prezzo che avviene una sola volta.

I dazi sono deflazionistici perché sottraggono potere d'acquisto ai consumatori

"Se pensi al lungo termine, i dazi hanno un effetto deflazionistico perché tolgono denaro dalle tasche delle persone", spiega Dornbusch, facendo l'esempio di una famiglia che potrebbe rinunciare a una visita a Disneyland per via del calo del potere d'acquisto. Il secondo elemento della sua tesi riguarda la possibilità di un mercato orso azionario: in caso di crollo delle borse, gli investitori cercherebbero rifugio proprio nei Treasury a lungo termine, asset considerati privi di rischio. Questa maggiore domanda farebbe salire i prezzi e scendere i rendimenti, permettendo a chi ha acquistato ai livelli attuali di vendere con un profitto sostanziale.

Un'opportunità da cogliere con pazienza

Dornbusch stima che il trentennale possa generare rendimenti complessivi intorno al 10% nei prossimi quattro anni, sommando le cedole incassate all'apprezzamento del capitale. Il titolo funzionerebbe inoltre come copertura efficace per le posizioni azionarie in portafoglio, proteggendo gli investimenti in caso di turbolenze sui mercati. "Potresti ottenere un rendimento sul Treasury trentennale che nei prossimi quattro anni assomiglia a un ritorno del 10%, sia dalla cedola che dall'apprezzamento, se hai la pazienza necessaria", afferma il gestore.

Questa visione contrasta nettamente con il consenso prevalente tra gli strategist obbligazionari. La maggior parte dei professionisti oggi predilige la parte centrale della curva dei rendimenti, concentrandosi su scadenze tra i due e i cinque anni. Con i tassi a breve termine in discesa, questo approccio permette di bloccare rendimenti intorno al 3,5% per i prossimi anni, senza esporsi eccessivamente al rischio di duration qualora i tassi dovessero risalire per timori inflazionistici.

Una scommessa contro il mercato

Ma secondo la lettura di Dornbusch, se i rendimenti di lungo termine sono destinati a scendere, tanto vale incassare una cedola vicina al 5% nell'attesa. La sua convinzione si basa sulla certezza che i mercati finiranno per comprendere meglio le dinamiche inflazionistiche reali, ridimensionando le paure attuali. "Sono molto controcorrente e oggi mi piace davvero molto il Treasury trentennale", dichiara. "Penso che questa idea dell'inflazione nell'economia verrà rivista quando le persone comprenderanno la realtà di come funziona l'inflazione, e un trentennale che rende quasi il 5% è estremamente attraente."

La proposta rappresenta quindi una scommessa precisa: sacrificare la flessibilità e accettare il rischio di duration in cambio di un rendimento elevato e della possibilità di guadagni in conto capitale. Per gli investitori italiani, abituati a ragionare sui BTP e sui titoli di Stato europei con rendimenti generalmente inferiori, l'opportunità americana potrebbe rappresentare un'alternativa interessante da valutare, sempre tenendo conto del rischio di cambio legato all'esposizione al dollaro.

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