Tecnologia Nvidia investe nella startup nucleare di Gates
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25/06/2025

TerraPower raccoglie 650 milioni di dollari per completare la centrale nucleare Natrium in Wyoming entro il 2030

Nvidia investe nella startup nucleare di Gates

La corsa all'energia nucleare per alimentare i data center del futuro ha appena ricevuto un impulso decisivo con l'ingresso di Nvidia nel settore. Il colosso dei semiconduttori ha deciso di investire, attraverso il suo braccio venture capital NVentures, in una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il modo in cui pensiamo all'alimentazione delle infrastrutture digitali. Mentre i giganti tecnologici consumano quantità sempre maggiori di energia per sostenere l'intelligenza artificiale e il cloud computing, la ricerca di fonti energetiche pulite ed economiche è diventata una priorità strategica assoluta.

L'alleanza da 650 milioni di dollari che punta sui mini-reattori

TerraPower, l'azienda fondata nel 2006 dall'ex CEO di Microsoft Bill Gates, ha appena chiuso un round di finanziamento da 650 milioni di dollari che vede la partecipazione di tre pesi massimi: oltre a Gates stesso, sono entrati NVentures di Nvidia e HD Hyundai. L'obiettivo è ambizioso quanto complesso: rendere realtà i micro-reattori nucleari, una tecnologia che promette di essere più semplice ed economica rispetto ai massicci reattori ad acqua pressurizzata che dominano oggi il panorama nucleare.

La società californiana ha dedicato quasi due decenni allo sviluppo di un design rivoluzionario che potrebbe cambiare le regole del gioco energetico. Il progetto principale, denominato Natrium, prevede la costruzione nel Wyoming di un impianto da 345 megawatt supportato da un sistema di accumulo energetico a sali fusi con una capacità di un gigawatt intero.

La sfida regolatoria e i tempi di realizzazione

Nonostante l'entusiasmo degli investitori, la strada verso la realizzazione rimane costellata di ostacoli burocratici e tecnici. TerraPower non ha ancora ottenuto l'approvazione regolatoria per il progetto e non prevede che la Nuclear Regulatory Commission dia il via libera prima del prossimo anno. I lavori sulle componenti non nucleari dell'impianto sono iniziati lo scorso anno, ma la messa in funzione del reattore è prevista solo per il 2030, con un ritardo di due anni rispetto ai piani originali a causa delle disruzioni nella catena di fornitura del combustibile provocate dall'invasione russa dell'Ucraina.

L'attesa potrebbe valere la pena, considerando che TerraPower ha già trovato il suo primo cliente nel settore dei data center: a gennaio ha siglato un memorandum d'intesa con Sabey Data Centers per la fornitura di energia nucleare.

Il fenomeno dei colossi tech che abbracciano l'atomo

Il caso di Nvidia non è isolato nel panorama tecnologico americano. Praticamente ogni grande azienda del cloud computing ha annunciato qualche forma di iniziativa nell'energia nucleare, trasformando quello che sembrava un settore in declino in una delle frontiere più calde dell'innovazione energetica. Amazon Web Services collabora con X-energy e Dominion Energy, Google punta su Kairos, Microsoft sta lavorando per riattivare Three-Mile Island, mentre Oracle ha annunciato piani per implementare almeno tre piccoli reattori modulari con una capacità combinata superiore al gigawatt.

L'intelligenza artificiale sta trasformando le industrie e l'energia nucleare diventerà vitale per alimentare queste capacità

La necessità di queste alternative energetiche diventa evidente quando si considerano le soluzioni temporanee attualmente utilizzate. I data center spesso ricorrono a generatori diesel o turbine a gas per integrare l'energia prelevata dalla rete elettrica. Un esempio emblematico è quello di xAI di Elon Musk, che ha impiegato 35 generatori mobili a gas per alimentare il suo supercomputer Colossus a Memphis, in attesa che l'utility locale completasse i lavori su due sottostazioni da 150 megawatt ciascuna.

Critiche ambientali e prospettive economiche

Queste soluzioni tampone non sono prive di conseguenze. Proprio questa settimana la NAACP ha citato in giudizio xAI di Musk per i rischi sanitari pubblici posti dal continuo utilizzo di generatori a gas. Anche se l'idea di cluster di mini-reattori nucleari nel proprio quartiere potrebbe non entusiasmare i residenti locali, almeno questi non riempirebbero l'aria di smog come le alternative fossili.

Mohamed Siddeek, responsabile di NVentures, ha chiarito la logica dell'investimento: "Man mano che l'IA continua a trasformare le industrie, l'energia nucleare diventerà una fonte energetica sempre più vitale per alimentare queste capacità. Le tecnologie dei reattori nucleari di TerraPower offrono soluzioni innovative e prive di carbonio per soddisfare i bisogni energetici globali minimizzando l'impatto ambientale."

I dubbi sulla sostenibilità economica

Tuttavia, non tutti sono convinti che questa corsa verso i piccoli reattori modulari (SMR) sia destinata al successo. Il caso di NuScale, tra i primi aspiranti nel settore degli SMR, serve da monito: l'azienda ha abbandonato il suo progetto dopo che i costi sono aumentati oltre ogni previsione ragionevole. L'Institute for Energy Economics and Financial Analysis ha espresso lo scorso anno un giudizio particolarmente severo, definendo gli SMR "troppo costosi, troppo lenti da costruire e troppo rischiosi per giocare un ruolo significativo nella transizione dai combustibili fossili."

Nonostante lo scetticismo di alcuni analisti, l'ingresso di Nvidia nel settore rappresenta un segnale forte della crescente convergenza tra innovazione tecnologica e necessità energetiche. Per il gigante dei chip, del resto, la logica è cristallina: più energia riescono a reperire i data center, più GPU potranno far funzionare, alimentando così un circolo virtuoso di crescita per l'intero ecosistema dell'intelligenza artificiale.