Un paradosso del nostro tempo si materializza nei laboratori dove Google e Westinghouse Electric stanno sperimentando l'uso dell'intelligenza artificiale per costruire e ottimizzare i reattori nucleari che alimenteranno i data center dove vengono addestrati modelli di IA sempre più sofisticati. La crescente richiesta energetica dei centri di calcolo, destinata secondo le stime di Deloitte Insights a moltiplicarsi di oltre 30 volte nel prossimo decennio, sta spingendo le aziende tecnologiche verso soluzioni energetiche che sembrano uscite da un racconto di fantascienza. L'ironia della situazione è evidente: l'IA, nota per la sua tendenza a generare informazioni errate e inventare fatti, viene ora impiegata per gestire una delle tecnologie più delicate e critiche per la sicurezza pubblica.
La scommessa nucleare di Google per alimentare l'era dell'IA
Il colosso di Mountain View ha siglato un accordo da oltre 3 miliardi di dollari per fornire fino a 3.000 MW di energia idroelettrica alla rete statunitense attraverso un contratto ventennale con Brookfield Asset Management. Le strutture idroelettriche di Holtwood e Safe Harbor in Pennsylvania supporteranno le operazioni di Google nelle regioni elettriche PJM Interconnection e Midcontinent Independent System Operator. Tuttavia, questa mossa rappresenta solo una parte della strategia energetica dell'azienda, che punta decisamente sul nucleare come fonte primaria per soddisfare l'appetito energetico dei suoi data center.
La collaborazione con Westinghouse si basa su tecnologie proprietarie sviluppate dall'azienda elettrica nel corso di 75 anni di esperienza nel settore nucleare. Il sistema HiVE GenAI e il modello linguistico "bertha", specificamente progettato per applicazioni nucleari, vengono integrati con le tecnologie cloud di Google, inclusi Vertex AI, Gemini e BigQuery.
AP1000: la soluzione modulare per il futuro energetico americano
Dan Sumner, CEO ad interim di Westinghouse, sostiene che il design del reattore ad acqua pressurizzata AP1000 rappresenta l'unica opzione modulare completamente licenziata e pronta per la costruzione attualmente disponibile sul mercato. Questo lo rende, secondo l'azienda, la migliore soluzione per aggiungere nuove fonti di energia atomica alla rete elettrica statunitense. La tecnologia vanta sistemi di sicurezza passivi che garantiscono lo spegnimento automatico del reattore in caso di malfunzionamento.
Attualmente sono operative sei unità AP1000 in tutto il mondo: due negli Stati Uniti e quattro in Cina. La pipeline futura prevede tre reattori pianificati in Polonia, due in Bulgaria e nove in Ucraina, testimoniando la crescente fiducia internazionale in questa tecnologia.
Dal proof-of-concept alla realtà operativa
Le due aziende hanno già dimostrato la fattibilità del loro approccio attraverso un proof-of-concept che ha generato e ottimizzato i pacchetti di lavoro per la costruzione modulare dell'AP1000. Questo risultato è stato ottenuto combinando la piattaforma digitale di progettazione WNEXUS di Westinghouse con l'IA HiVE e le tecnologie cloud di Google.
L'ambizione non si ferma ai reattori di grandi dimensioni. Westinghouse intende applicare le sue soluzioni di IA anche ai reattori modulari piccoli AP300 e ai microreattori eVinci, ancora più compatti. Quest'ultimo, attualmente in fase di sviluppo con finanziamenti del Dipartimento dell'Energia statunitense, è progettato per generare 5 MW di potenza per otto anni consecutivi.
La sfida dell'affidabilità nell'era dell'automazione nucleare
L'applicazione dell'intelligenza artificiale al settore nucleare solleva interrogativi cruciali sull'affidabilità e sulla supervisione umana. Mentre la tecnologia promette di rivoluzionare la costruzione e l'operatività degli impianti nucleari attraverso insights basati sui dati, resta da vedere se questi sistemi richiederanno controlli umani costanti per evitare errori critici. La posta in gioco è particolarmente alta considerando che stiamo parlando di tecnologia nucleare, dove i margini di errore sono praticamente inesistenti.
L'iniziativa di Google e Westinghouse rappresenta un punto di svolta nell'approccio all'energia nucleare, dove l'automazione intelligente potrebbe accelerare significativamente i tempi di costruzione e migliorare l'efficienza operativa degli impianti. Tuttavia, il successo di questa scommessa tecnologica dipenderà dalla capacità di superare le limitazioni intrinseche dell'IA attuale, garantendo al contempo gli standard di sicurezza più elevati che il settore nucleare richiede.