News Microsoft vale 9 miliardi? Il dilemma del secolo
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19/08/2025

Dibattito SPA24: i contribuenti britannici ottengono vero valore o solo convenienza costosa? Serie di confronti sul rapporto qualità-prezzo.

Microsoft vale 9 miliardi? Il dilemma del secolo
Il governo britannico sta per spendere quasi 9 miliardi di sterline in cinque anni attraverso il nuovo Strategic Partnership Agreement con Microsoft, una cifra che equivale a circa 1,9 miliardi annui destinati a software e servizi per tutto il settore pubblico. Mentre questa partnership viene presentata come una soluzione di "valore potenziato" che include per la prima volta anche l'intelligenza artificiale di Copilot, emergono interrogativi fondamentali sulla reale convenienza economica dell'operazione. La questione centrale non riguarda tanto la qualità dei prodotti Microsoft, quanto piuttosto se questa massiccia allocazione di fondi pubblici rappresenti davvero il miglior investimento possibile per i contribuenti britannici.

I numeri che fanno riflettere

I risultati finanziari di Microsoft raccontano una storia di crescita esplosiva che dovrebbe far riflettere i negoziatori governativi. L'azienda di Redmond ha registrato un incremento dei ricavi del 17% su base annua, con Azure che ha toccato un impressionante +39%. I margini di profitto netto si attestano intorno al 36% e non sono mai scesi sotto il 30% negli ultimi cinque anni, contribuendo a una valutazione aziendale che supera i 3,5 trilioni di dollari.

Di fronte a questi numeri stratosferici, sorge spontanea una domanda: i negoziatori del settore pubblico britannico stanno davvero ottenendo sconti sostanziali, oppure questi 9 miliardi di sterline stanno semplicemente alimentando una macchina già perfettamente oleata? Se i risparmi sono minimi o poco trasparenti, l'accordo rischia di rafforzare una posizione dominante invece di sfidarla.

L'intelligenza artificiale come nuovo vincolo

L'inclusione di Copilot nell'accordo rappresenta un elemento particolarmente delicato della strategia Microsoft. Adottare questo strumento di AI come soluzione predefinita attraverso l'SPA24 potrebbe significare un ulteriore approfondimento della dipendenza dall'ecosistema Microsoft, potenzialmente a scapito di alternative open-source o indipendenti dal cloud.

Senza prezzi comparativi trasparenti, è impossibile distinguere tra un miglioramento conveniente e una costosa trappola tecnologica

Questo approccio del "predefinito per comodità" rischia di soffocare l'innovazione e ridurre il potere contrattuale futuro del governo. Una politica governativa sull'adozione dell'AI, focalizzata su interoperabilità, sovranità dei dati e valore a lungo termine, rappresenterebbe un passo più prudente rispetto all'adesione automatica a un singolo fornitore.

Quando la praticità diventa dipendenza

Il Crown Commercial Service, che gestisce l'SPA24 come parte del suo portfolio di framework, opera secondo un modello che prevede una piccola percentuale dai fornitori. Su un contratto da 9 miliardi, questo significa circa 30 milioni di sterline per l'intera durata dell'accordo. Questa struttura incentivante potrebbe favorire la stabilità dei fornitori piuttosto che una ricerca aggressiva del risparmio sui costi.

La questione non è meramente teorica: anche un modesto miglioramento del 10% nell'utilizzo di piattaforme alternative potrebbe liberare circa 900 milioni di sterline. Fondi che potrebbero tradursi in migliaia di operatori sanitari o agenti di polizia aggiuntivi, nella modernizzazione di sistemi IT governativi critici, o nell'accelerazione di progetti digitali in sanità, trasporti ed educazione.

Lezioni dal passato, sfide del presente

Il Regno Unito ha già tentato in passato di contenere i costi IT. La Gershon Review del 2004 mirava a ridurre le inefficienze amministrative, mentre nel 2010 il Cabinet Office sotto Francis Maude impose una moratoria su nuove spese IT per promuovere disciplina nei costi e incoraggiare la concorrenza. Quelle discipline faticosamente conquistate sembrano oggi largamente erose, nonostante le strutture per un procurement efficiente rimangano in piedi.

Esempi internazionali mostrano sia potenzialità che insidie: la Gendarmerie Nationale francese ha risparmiato milioni migrando 70.000 desktop a Ubuntu Linux, mentre il progetto LiMux di Monaco è fallito a causa di cambiamenti politici, sfide di interoperabilità e supporto inadeguato. Allontanarsi da Microsoft è possibile, ma richiede pianificazione accurata, investimenti in competenze e governance solida.

Verso un equilibrio più sostenibile

Garantire un valore reale da accordi tecnologici di questa portata richiede trasparenza molto maggiore sui reali sconti ottenuti, idealmente attraverso revisioni indipendenti. Il governo dovrebbe avviare programmi pilota per testare alternative credibili, con metriche chiare e strategie di uscita per mantenere aperte le opzioni.

La responsabilità condivisa tra HM Treasury, Cabinet Office, CCS e National Audit Office è essenziale, con test regolari degli accordi commerciali per verificarne l'efficienza oltre alla semplice conformità. Il procurement deve concentrarsi su concorrenza e standard aperti, assicurando che il settore pubblico mantenga potere contrattuale ed eviti eccessiva dipendenza da un singolo fornitore.

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