Mentre molte distribuzioni Linux si lanciano in continue rivoluzioni tecnologiche, il team neozelandese dietro Linux Lite ha scelto una filosofia diametralmente opposta: migliorare senza stravolgere. La versione 7.6 appena rilasciata rappresenta un perfetto esempio di questa strategia conservatrice, offrendo un sistema operativo che punta sulla stabilità e l'accessibilità piuttosto che sull'innovazione a tutti i costi. Questa distro, pensata specificamente per chi arriva dal mondo Windows, dimostra che a volte la moderazione tecnologica può essere una virtù.
Il cuore Ubuntu rimane intatto
La nuova versione mantiene salda la base Ubuntu 24.04.3, la terza iterazione dell'ultima release LTS uscita lo scorso luglio. Gli sviluppatori hanno applicato alla lettera il principio "se funziona, non aggiustarlo": il kernel 6.8 rimane quello originale di Ubuntu dello scorso anno, così come l'ambiente desktop Xfce 4.18, risalente alla fine del 2022. Questa scelta deliberatamente conservativa garantisce una stabilità che molti utenti, specialmente i neofiti del mondo Linux, apprezzeranno.
Tuttavia, dove conta davvero per l'esperienza quotidiana, gli aggiornamenti ci sono stati. LibreOffice 25.8 e Google Chrome 140 rappresentano le versioni più recenti disponibili, anche se alcuni componenti come Thunderbird 128 e GIMP 2.10 rimangono su release meno aggiornate.
Un desktop che sfida i pregiudizi
Xfce è l'unico ambiente desktop disponibile, ma la configurazione applicata dal team di Linux Lite riesce a rendere fresco e moderno quello che spesso viene criticato come un'interfaccia datata. La taskbar convenzionale nella parte inferiore, i temi personalizzati e la scelta tra modalità chiara e scura creano un'esperienza visiva pulita, anche se il design piatto potrebbe non convincere tutti gli utenti.
Il sistema include una vasta gamma di piccoli accessori e strumenti che semplificano la vita quotidiana, estendendosi perfino a un prompt della shell bash particolarmente curato. Questi dettagli apparentemente minori contribuiscono a creare un'esperienza d'uso coerente e professionale.
Documentazione e filosofia software
Una delle novità più significative di questa release è rappresentata dal wiki della documentazione, che offre istruzioni dettagliate per guidare i nuovi utenti attraverso il sistema. Particolarmente apprezzabile è la presenza di consigli pratici, come la procedura per disabilitare il Secure Boot. Anche se l'organizzazione delle informazioni potrebbe essere migliorata, si tratta di un supporto molto superiore a quello fornito dalla maggior parte delle distribuzioni Linux.
Un altro elemento distintivo è l'assenza completa di Snap e Flatpak, sostituiti dal tool Lite Software che presenta una selezione curata di programmi aggiuntivi, da Audacity a Zoom. Lo store integrato combina software libero e freeware proprietario, garantendo comunque l'accesso a tutti gli strumenti essenziali.
Dimensioni sotto controllo in tempi di gigantismo
In un'epoca in cui le distribuzioni Linux tendono a crescere dismisuramente, i 3,18 GB di download di Linux Lite 7.6 rappresentano un approccio refreshingly moderato. Si tratta di circa la metà delle dimensioni di Ubuntu 25.04 e di un gigabyte in meno rispetto a Xubuntu. L'installazione occupa circa 12 GB di spazio su disco e utilizza solamente 850 MB di RAM a riposo, valori ragionevoli per gli standard del 2025.
Resta tuttavia una limitazione significativa: l'assenza di supporto per gli aggiornamenti di versione. Mentre è possibile aggiornare dalle precedenti release 7.x, il passaggio dalla serie 6.x non è supportato. Si tratta di una lacuna che altre distribuzioni basate su Ubuntu, come Linux Mint e Zorin OS, hanno risolto anni fa, e che rappresenta il principale punto debole di un sistema altrimenti eccellente come alternativa a Windows per i neofiti Linux.