Come usano l'intelligenza artificiale le aziende? Secondo una ricerca condotta da InfoCert e Unguess, gli utilizzi principali sono l'analisi dati e la reportistica (78%), l'automazione di compiti ripetitivi (74%) e l'assistenza clienti, sia in forma di chatbot che di call center automatizzati (72%).
Anche se in misura minore, l'IA viene usata per attività di marketing e personalizzazione delle offerte (43%), per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti (37%), per la sicurezza informatica (37%) e per il supporto alle decisioni (33%), mentre è ancora poco usata per la gestione delle risorse umane (17%) e la gestione di logistica e supply chain (11%).
Nonostante sia usata in maniera piuttosto diffusa, metà dei rispondenti ritiene che questa tecnologia non abbia modificato il proprio carico di lavoro e che quindi non abbia avuto impatti particolari sulla produttività.
Solo il 21% circa dei decision maker, infatti, ritiene che l'IA abbia ridotto le attività, contro il 17% dei ruoli non decisionali. Chi rileva un cambiamento trova che l’impatto sulla produttività sia stato positivo quasi nel 90% dei casi.
C'è poi una certa diffidenza sulla qualità del lavoro svolto dall'IA: la votazione media espressa dagli intervistati è piuttosto bassa. Più della metà dei voti si attesta su giudizi intermedi e circa il 40% degli utenti esprime una votazione negativa.
In merito agli errori dell'IA, gli intervistati segnalato soprattutto la scarsa qualità e accuratezza delle risposte, in particolare con gli strumenti gratuiti. Molti utenti riportano che le risposte dell'IA sono spesso sbagliate o non aggiornate, specialmente quando si parla di ambiti tecnici o specifici.
La ricerca sottolinea inoltre che, secondo gli intervistati, a volte l'intelligenza artificiale inventa contenuti o genera immagini poco coerenti, oltre ad avere una certa difficoltà nel comprendere le richieste. Gli utenti comunque ammettono che, per ottenere buoni risultati, occorre investire tempo nella formulazione dei prompt e avere una corretta conoscenza sull’utilizzo dell'IA.
Non mancano poi le preoccupazioni per la privacy e la gestione dei dati personali. Gli utenti segnalano la riduzione del controllo umano, la privacy e la sicurezza dei dati e la perdita di posti di lavoro come principali dubbi riguardo l'uso dell'IA nell'azienda.
"L’integrazione dell'IA nelle operazioni aziendali e nell’innovazione di prodotto/servizio appare promettente" ha dichiarato Igor Marcolongo, Director Business Evolution di InfoCert. "Rimangono le preoccupazioni legate alla privacy, alla sicurezza dei dati e alla perdita di posti di lavoro. È fondamentale, dunque, che l’introduzione dell’IA sia accompagnata da normative chiare e dalla formazione dei dipendenti, per garantire un utilizzo responsabile e sicuro di queste tecnologie. La ricerca che abbiamo condotto in sinergia con Unguess, evidenzia, infatti, come la strada verso una piena fiducia nell’IA sia ancora lunga, ma anche perché come sia fondamentale un approccio equilibrato tra innovazione, controllo e responsabilità".
"Questa ricerca sottolinea come l’Intelligenza Artificiale sia ormai un elemento centrale per migliorare efficienza e innovazione nelle aziende, ma evidenzia anche la necessità di un approccio consapevole e bilanciato" ha aggiunto Laura Villa, Marketing Lead di Unguess. "È fondamentale che le aziende non siano solo in grado di sfruttare il potenziale dell’IA, ma anche di garantire trasparenza, sicurezza e affidabilità, ponendo sempre al centro le persone e le loro esigenze. Per sfruttare al meglio le opportunità offerta dall’IA è fondamentale investire nella formazione, sviluppare politiche che mitighino gli impatti negativi e promuovere un dibattito aperto sulle implicazioni sociali ed etiche di questa tecnologia trasformatrice che si pone l’obiettivo di ridefinire il mondo del lavoro".