Nel gestire i rischi della supply chain le imprese devono prendere in considerazione anche le implicazioni di sostenibilità. Questa componente non può più essere considerata come un problema a sé stante, separato dal resto, ma va vista come un vantaggio competitivo fondamentale sul mercato.
La sua centralità rende la sostenibilità anche un fattore di rischio molto serio e per questo va inserita in una gestione olistica del rischio della catena di approvvigionamento.
Koray Köse, esperto di supply chain e CIO di Everstream Analytics, sottolinea che la sostenibilità, quando viene compresa e messa in priorità, amplifica significativamente le opportunità di innovazione, agilità e resilienza, e andrebbe quindi gestita proattivamente.
Per gestire efficacemente il rischio di sostenibilità è conveniente affidarsi alle nuove tecnologie, in particolare a quelle basate su intelligenza artificiale. Le soluzioni di IA sono in grado di raccogliere e analizzare dati da numerose sorgenti, siano essi strutturati che non strutturati, risolvendo il problema di gestire manualmente o con strumenti obsoleti enormi volumi di informazioni.
I nuovi tool non solo riescono a descrivere lo stato dell'infrastruttura con più precisione, ma sono anche in grado di rendere le informazioni immediatamente fruibili per l'azione.
Köse spiega che le aziende dovrebbero riconoscere la complessità della loro supply chain e creare processi di analytics tutto intorno per creare uno stato di "semplicità sofisticata", ovvero un approccio che analizza dati e scenari complessi con pochi indicatori olistici capaci di portare a decisioni veloci e di alta qualità.
L'intelligenza artificiale, grazie alle sue capacità di analisi, sta democratizzando la gestione del rischio per business di ogni dimensione, ed è molto rischioso non approfittare di questa opportunità: il pericolo è che i competitor avanzino più rapidamente nell'implementazione delle nuove tecnologie e il gap aumenti fino a diventare impossibile da colmare.
Come gestire il rischio di sostenibilità con l'IA
Nell'esplorare e scegliere i tool di IA per la gestione del rischio di sostenibilità, Köse invita le imprese a dare priorità alla resilienza di persone, processi e tecnologie.
Incorporare capacità di analytics nei processi consente di prendere decisioni strategiche ed efficaci anche in un ecosistema incerto e mutevole come quello odierno. Con i giusti tool e la capacità di sfruttare le tecnologie e i dati a disposizione, è possibile adattarsi agli scenari più dinamici e gestire proattivamente i problemi.
Prima ancora di integrare gli strumenti di intelligenza artificiale nei processi, le organizzazioni devono lavorare per costruire una cultura solida orientata all'IA, coinvolgendo tutti i dipendenti, altrimenti il rischio è di incontrare resistenza che affossa la gestione del rischio.
I manager dovrebbero valutare approfonditamente i pro e contro di ogni soluzione e cominciare con l'implementazione di progetti contenuti, relativi a un caso d'uso, per valutare l'impatto degli strumenti sulla supply chain prima di utilizzarli su più ampia scala.
La sostenibilità deve rimanere un pilastro fondamentale della strategia di gestione del rischio, e le organizzazioni dovrebbero eliminare i silos che impediscono di seguire un approccio olistico.
Köse avverte che gli investimenti in questa nuova gestione del rischio non saranno economici, ma sono da considerarsi necessari per il successo della compagnia. Le aziende devono preparare un budget tecnologico adeguato che supporti la riuscita delle iniziative.
È importante inoltre sostenere il Chief Supply Chain Officer nella gestione dei processi, supportandolo in ogni fase e facendo in modo che gli altri leader aziendali siano allineati con gli obiettivi da raggiungere.
Le organizzazioni devono definire KPI e timeline per il ROI che considerino le complessità della supply chain e forniscano visibilità completa sul progresso delle iniziative.
Infine, nell'individuare le tecnologie più adatte per le proprie esigenze, le aziende non devono fare l'errore di ignorare le realtà più piccole: spesso le tecnologie emergenti più efficaci nascono da startup o aziende di dimensioni ridotte.
Nel cercare nuove partnership sarebbe un errore seguire un approccio basato esclusivamente sulla grandezza delle realtà, ma bisognerebbe invece dare priorità al vero valore delle connessioni e alle opportunità che possono offrire. L'idea è selezionare tecnologie che offrono scalabilità e risultati tangibili.
Le aziende non devono più aspettare e devono integrare nuovi strumenti nei propri processi di gestione del rischio basato sulla sostenibilità. Seguendo questa strada, le compagnie possono distinguersi operando con elevati livelli di automazione ed efficienza, ottenendo una reputazione forte sul mercato.