Prevenire è meglio che curare e l'intelligenza artificiale potrebbe dare una grossa mano in questo senso. Negli ultimi anni sono emersi numerosi prototipi e proposte di sistemi che sfruttano l'IA per supportare la ricerca medica e migliorare l'accuratezza delle diagnosi, e un nuovo segnale positivo arriva ora dalla University of Leeds.
Il sistema proposto dai ricercatori, chiamato Optimise, mira ad aiutare i medici a identificare i pazienti che sono più a rischio di sviluppare problemi cardiovascolari. Come riporta la BBC, analizzando i record sanitari di oltre due milioni di persone, i ricercatori hanno scoperto che in molti casi i pazienti avevano delle condizioni rischiose non diagnosticate o non avevano ricevuto le cure necessarie per ridurre il rischio.
Sue due milioni di record analizzati, più di 400.000 persone sono state identificate come "ad alto rischio" per infarti, ictus e diabete; questo gruppo compone il 74% dei pazienti che sono morti a causa di una problematica cardiovascolare.
Un primo test di Optimise ha dimostrato che un paziente su cinque degli 82 coinvolti aveva una condizione cronica non diagnosticata di gravità moderata o elevata. Accedendo a nuovi dataset e record sanitari aggiornati, il sistema ha le carta in regola per identificare i soggetti a rischio e permettere ai medici di definire percorsi di prevenzione personalizzati.
"Ci auguriamo che la nostra ricerca porti benefici ai pazienti affetti da malattie cardiache e circolatorie, oltre a contribuire ad alleggerire la pressione sui sistemi del Servizio sanitario nazionale" ha commentato il dottor Ramesh Nadarajah della University of Leeds.
Il gruppo di ricerca ha in programma di ampliare i trial clinici per valutare le capacità del sistema e cominciare a definire cure per i pazienti a rischio.