Così come la robotica ha impattato il mercato dei colletti blu, i lavoratori che si occupano di mansioni più fisiche, in modo simile l'intelligenza artificiale potrebbe avere conseguenze sui colletti bianchi, cioè professionisti come impiegati, medici o dirigenti.
Jack Selly, autore per Forbes, riporta che, secondo un'analisi di Goldman Sachs, negli Stati Uniti e in Europa ci sarà una riduzione di 300 milioni di posti di lavoro nei prossimi anni; inoltre, un report di ResumeBuilder ha evidenziato che il 37% dei leader di business hanno già cominciato a sostituire la propria forza lavoro con l'IA.
Le imprese si stanno già adattando all'intelligenza artificiale, rivendendo i propri piani di assunzione. Il mercato dei colletti bianchi si sta evolvendo e alcune mansioni sono più a rischio di altre.
I ruoli meno a rischio
Tra i ruoli meno a rischio di sostituzione Selly riporta tutte quelle mansioni che richiedono una forte componente sociale ed emotiva, meno suscettibile all'automazione; tra queste figurano insegnanti, terapeuti e assistenti sociali. Allo stesso modo, figure che devono interagire coi consumatori, come agenti di vendita, difficilmente diventeranno obsolete.
Anche i leader di business, responsabili di prendere decisioni strategiche, difficilmente verranno sostituiti dall'intelligenza artificiale, così come i consulenti che si occupano di negoziare termini dei progetti.
Gli avvocati non saranno del tutto immuni al cambiamento, visto che l'intelligenza artificiale è in grado di analizzare e rivedere documenti legali anche complessi, ma la componente umana rimarrà fondamentale per le negoziazioni.
Le professioni più vulnerabili
Tra le mansioni più vulnerabili ci sono quelle che si occupano di compiti molto ripetitivi, come l'analisi dati, la contabilità, la reportistica finanziaria e tutti i task amministrativi.
I lavori che comportano processi di routine, la pianificazione e il servizio clienti base sono sempre più gestiti dall'intelligenza artificiale. L'IA sta cominciando inoltre a occuparsi delle campagne di marketing e della redazione dei documenti legali.
Anche se l'adozione dell'IA è piuttosto lenta, alcune aziende stanno rimandando l'assunzione di personale per valutare in che misura questa tecnologia potrà effettivamente sostituire alcuni ruoli.
Sembra comunque improbabile che l'IA riuscirà a rimpiazzare completamente i lavori impiegatizi: anche se può automatizzare compiti specifici, sono ancora necessarie competenze umane come il pensiero critico, la creatività, l'intelligenza emotiva e le interazioni sociali.
È più probabile, invece, che l'IA aumenti e migliori le capacità umane; per questo i lavoratori che si adatteranno al cambiamento e utilizzeranno efficacemente gli strumenti dell'IA avranno più successo.
Adattare le proprie competenze al mercato in evoluzione
La sostituzione della forza lavoro umana con l'intelligenza artificiale sarà progressiva e non totale, ma indubbiamente alcune posizioni si trovano più in pericolo di altre. Per riuscire a sopravvivere al mercato in evoluzione, Selly consiglia di rivedere le proprie skill e svilupparne di nuove per massimizzare la propria capacità occupazionale.
Tra i ruoli emergenti più ricercati dalle organizzazioni ci sono gli sviluppatori IA, i data scientist, gli user experience e human-computer interaction specialist, mansioni creative in grado di trarre il massimo dai tool di IA, l'AI Ethics Officer, ovvero colui che guida lo sviluppo etico dei tool di IA, il data privacy specialist, i professionisti sanitari che sfruttano l'IA e l'AI implementation strategist.
In ogni caso, sottolinea Selly, è fondamentale migliorare anche le skill esistenti per essere tra i migliori nel proprio ruolo: l'intelligenza artificiale ridurrà parte dei posti di lavoro, ma non sostituirà del tutto l'esperienza dei migliori professionisti sul mercato. La sfida è proprio diventare uno di questi ed essere percepito come una figura essenziale dalle imprese.