L’avvento degli strumenti basati sull’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui le aziende selezionano i candidati.
L’utilizzo (o l’abuso) dell’AI è però causa di diverse preoccupazioni, spesso legate al modo opaco con cui questi strumenti vengono utilizzati e al rischio di introdurre pregiudizi e perpetuare disparità.
Nel 2023 entrerà in vigore a New York una legge che limiterà l'utilizzo dell'IA nel processo di assunzione, anche se non è chiaro come verrà applicata.
Le aziende si affidano all'IA per analizzare un gran numero di candidati o per trovare lavoratori con competenze specifiche, ma c'è il rischio che i sistemi decisionali automatizzati prendano decisioni parziali o arbitrarie.
I datori di lavoro spesso cercano di minimizzare i rischi legati alle nuove assunzioni, scremando ed eliminando potenziali candidati per qualsiasi motivo, compresi ad esempio lunghi periodi di disoccupazione.
Secondo Mona Sloane, ricercatrice senior presso il NYU Center for Responsible AI, i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per valutare la personalità durante i processi di assunzione non sono affidabili e potrebbero amplificare pregiudizi e discriminazioni.
Se i team delle risorse umane e i candidati non sono informati su come l'IA influisce sulla valutazione, questi algoritmi potrebbero danneggiare i candidati senza che nessuno se ne accorga.
"In questo momento, i candidati non sono informati e non hanno potere. Anche i reclutatori non sanno nemmeno perché alcuni candidati sono a pagina uno della classifica, o perché certe persone sono a pagina dieci della classifica quando fanno una ricerca.", ha dichiarato Sloane.
L’intervento del legislatore
Sloane ha sottolineato di aver avuto conversazioni con i regolatori a livello locale, statale, federale e internazionale su come regolare questi algoritmi, le leggi come quella di New York City offrono barlumi di speranza.
Potrebbe anche essere in arrivo una regolamentazione internazionale: l’Unione Europea sta lavorando per regolamentare e limitare l'uso della tecnologia AI nell’ambito delle risorse umane
Ma fino a quando questi strumenti non saranno meglio regolamentati, le persone in cerca di lavoro devono innanzi tutto essere consapevoli dell’esistenza degli strumenti automatici di selezione ed elaborare strategie per sfruttare a proprio vantaggio anche queste novità.
Sloane suggerisce tecniche che sfruttano l’IA per aiutare a ottimizzare gli algoritmi di assunzione. Per prima cosa, è opportuno preparare e distribuire una versione semplificata del curriculum, con un design e un testo semplici, in modo che un'intelligenza artificiale possa interpretarlo accuratamente.
Esistono poi servizi come Jobscan e VMock, spesso basati proprio sull’intelligenza artificiale, che offrono strumenti per controllare ed eventualmente migliorare il curriculum prima dell’invio.
Se il curriculum rischia di essere escluso perché mostra intervalli troppo ampi tra un lavoro e l’altro, la ricercatrice suggerisce di sfruttare le opportunità di formazione o raccogliere microcredenziali, per esempio seguendo i corsi online offerti da istituzioni come i Mooc.
Mentre i legislatori cercano di regolare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nei processi di assunzione, è importante che i candidati e i reclutatori siano consapevoli dei limiti di questa tecnologia e lavorino per correggerne le carenze.