I tool di "intelligenza clinica" aiutano i medici a elaborare diagnosi e cure e a costruire un rapporto più profondo col paziente.
Uno dei problemi più gravi con cui la sanità sta combattendo negli ultimi anni è il burnout: medici e operatori sanitari faticano ad assistere i pazienti a causa della carenza di personale e sono anche sottopagati rispetto alle mansioni che svolgono.
Gran parte degli ospedali ha cominciato un percorso di digitalizzazione inserendo dei tool che consentono di accedere a tutti i dati dei pazienti e in qualsiasi momento, ma non è stato sufficiente a risolvere il problema: i professionisti devono destreggiarsi nell'enorme volume di dati clinici e ciò non fa che complicare il loro lavoro.
Eli Ben-Joseph, CEO e co-fondatore di Regard, spiega che i medici hanno bisogno di strumenti di "intelligenza clinica", ovvero soluzioni che non si limitano a rendere disponibili i dati dei pazienti, ma che sono in grado di analizzarli, interpretarli e fornire insight di valore.
In questo modo i professionisti non devono più navigare manualmente tra decine di record medici per ricostruire la storia del paziente e possono dedicarsi a costruire un rapporto di valore con la persona con cui hanno a che fare.
I tool potenziati da intelligenza artificiale migliorano il processo decisionale e aiutano i medici a formulare una diagnosi in tempi minori. Incrociando le informazioni sulla storia clinica del paziente con i dati relativi al trattamento di situazioni simili e alle ultime linee guida di settore, è possibile elaborare un percorso di cura efficace e personalizzato.
I software basati su IA possono rivoluzionare il rapporto medico-paziente e sollevare i professionisti sanitari di molto del peso che sono costretti a sopportare. La scelta di questi tool deve essere però fatta con rigore: i leader del mondo sanitario devono valutare attentamente gli strumenti in grado di trarre il massimo valore dei dati clinici e scegliere soluzioni che forniscano ai medici il razionale dietro i risultati, promuovendo così maggiore fiducia nella tecnologia.
Prima di introdurre questi tool è necessario prevedere sessioni di formazione del personale sanitario e raccogliere feedback per capire quali sono i principali dubbi della forza lavoro, cercando di risolverli. Indubbiamente ci sarà dello scetticismo iniziale da parte di molti, ed è per questo che serve instaurare una comunicazione trasparente per garantire il successo del processo di adozione dell'intelligenza clinica.
Integrare i tool di IA nel mondo sanitario è diventato ormai un imperativo non solo per salvaguardare il benessere dei medici, ma anche per migliorare la qualità delle cure e dare ai pazienti tutto il supporto emotivo di cui hanno bisogno.
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