Il potenziale trasformativo dell'intelligenza artificiale ha impatti su ogni industria e settore, e anche nel campo della pedagogia: il mondo dell'insegnamento e della formazione può trarre enormi vantaggi da questa tecnologia, creando percorsi di apprendimento olistici e creati sulla base delle esigenze del singolo.
Beata M. Jones, professoressa di Business Information Systems Practice presso la Neeley School of Business, sottolinea che, per rivoluzionare la formazione, è necessario che la pedagogia evolva dai metodi tradizionali a un modello che, seppur mantenendo al centro l'essere umano, integri i punti di forza dell'IA.
"Il nostro ruolo come insegnanti è definire programmi di formazione che sfruttino l'IA coltivando al contempo le insostituibili qualità umane di giudizio, empatia e collaborazione, garantendo che gli studenti rimangano leader e innovatori in un mondo sempre più guidato dall'IA" spiega Jones.
Non solo gli insegnanti, ma anche gli studenti devono essere pronti ad affrontare il cambiamento e, in particolare, diventare capaci di valutare la correttezza degli output generati, comprendere quali sono quelli rilevanti e le loro implicazioni etiche.
Questo aiuterebbe gli studenti a coltivare il pensiero critico e abbandonare l'apprendimento meccanico in favore di un approccio basato sull'osservazione e valutazione dei fatti. Gli insegnanti, da parte loro, devono incoraggiare gli studenti a rifinire le risposte dell'IA facendo domande e approfondendo i temi, senza accettare gli output a occhi chiusi; questo modo di agire sviluppa anche la creatività degli studenti e le skill di problem solving.
Saranno proprio le figure più creative e con un'intelligenza emotiva più sviluppata che riusciranno a cogliere il vero ruolo dell'IA, ovvero una tecnologia in grado di generare idee ma che rimarrà sempre un potenziatore delle capacità umane, non un sostituto.
Collaborazione, comunicazione e attenzione all'etica: le skill alla base dell'innovazione
L'IA può generare una grande varietà di contenuti integrando i dati a disposizione e rendendoli disponibili agli studenti affinché li valutino e li utilizzino secondo i loro scopi, ma manca di skill fondamentali come l'empatia, la capacità di mantenere il brand voice e creare comunicazioni di valore coi consumatori.
Questo si nota soprattutto nei corsi di marketing dove gli studenti potrebbero usare l'IA per creare bozze di post per social media e banner pubblicitari. La tecnologia in questo caso è il punto di partenza del processo creativo, ma il prodotto finale deve passare per le mani degli studenti che si occupano di rifinire il tono, il linguaggio e l'aspetto del contenuto per includere tutte e sole le emozioni che risuonano maggiormente col pubblico.
L'IA può inoltre aiutare i team a collaborare su progetti cross-disciplinari: nell'esempio citato da Jones, gli studenti focalizzati sulla supply chain e quelli del mondo finanziario possono sfruttare i contenuti generati per prendere decisioni strategiche combinando gli insight operativi con l'analisi finanziaria.
Tutto questo però non può prescindere da una formazione adeguata sulle implicazioni etiche dell'IA: studenti e insegnanti devono essere consapevoli dei rischi di errore, di privacy e di carenza di trasparenza per svolgere le loro attività responsabilmente.
Qualsiasi argomento tratti il corso di studi, gli studenti e gli insegnanti devono essere in grado di individuare gli errori commessi dall'IA e gli eventuali pregiudizi insiti nei risultati.
Insegnamenti personalizzati
L'intelligenza artificiale può essere usata anche per personalizzare i corsi di formazione e di conseguenza aumentarne la qualità. L'IA può elaborare esercizi sulla base delle esigenze del singolo studente, tutorial interattivi e sessioni pratiche per adattare la formazione in tempo reale in base ai feedback ricevuti.
L'IA richiede anche un cambiamento delle valutazioni
L'integrazione dell'IA nell'insegnamento impone anche un ridefinizione delle modalità di valutazione degli studenti.
Gli esami dovrebbero tenere conto non più dei concetti appresi in maniera mnemonica, ma piuttosto sulla qualità del processo di apprendimento e su come gli studenti utilizzano l'IA. Nel dettaglio, questo significa valutare come gli studenti arrivano a determinate conclusioni e se utilizzano il pensiero critico per adattare gli output dell'IA.
Jones prosegue questa riflessione spiegando che gli studenti dovrebbero essere educati alla metacognizione, ovvero essere incoraggiati a riflettere sul modo in cui pensano per individuare i propri punti di forza e quelli più deboli, per poi migliorare l'intero processo cognitivo.
Questo si collega poi alla necessità di promuovere una cultura di continuous learning per cui gli studenti sono invogliati ad ampliare continuamente la propria conoscenza.
Superare le sfide per migliorare la formazione
Nonostante l'IA possa portare numerosi benefici, è indubbio che ci siano anche delle sfide da affrontare e superare.
Una delle difficoltà principali della formazione del futuro è garantire a tutti gli istituti le stesse possibilità di accesso agli strumenti di IA; il rischio altrimenti è che l'uso di questi tool non faccia che aumentare il gap tra le realtà che hanno più disponibilità economiche e quelle invece più in difficoltà. Allo stesso modo, gli studenti che non hanno dispositivi e risorse adeguati per sfruttare la tecnologia rischiano di rimanere indietro.
Un'altra sfida fondamentale è dei pregiudizi: gli algoritmi di IA riflettono quelli presenti nei dati di training e questo, senza un'adeguata ridefinizione degli output, non fa che esacerbare gli stereotipi e gli svantaggi dei gruppi più emarginati.
Infine, ci sono preoccupazioni legate all'integrità di queste pratiche: se non adeguatamente monitorata, la diffusione dei tool di IA potrebbe portare gli studenti a prendere delle scorciatoie e usare questi strumenti non per imparare concetti e sviluppare nuove skill, ma semplicemente per avanzare più facilmente nel loro percorso.
Per risolvere queste sfide è fondamentale che gli insegnanti prendano confidenza con i nuovi strumenti tecnologici e comincino a formarsi per integrare al meglio l'IA nei loro percorsi formativi.
Corsi online, certificazioni, workshop, conferenze e partnership sono risorse preziose per ampliare le proprie conoscenze e sviluppare le skill necessarie a usare questi tool, così da fornire agli studenti una formazione olistica e innovativa.
Anche le istituzioni devono fare la loro parte: investire sulla formazione significa offrire supporti finanziari per acquistare nuovi tool, erogare corsi di aggiornamento e supportare una cultura orientata all'innovazione.
Per abbracciare un futuro della formazione dove l'IA è sempre al fianco delle persone per potenziare le loro capacità, insegnanti e studenti devono sapersi adattare, essere sempre pronti a imparare e riuscire a cogliere tutto il potenziale della collaborazione uomo-macchina.