Scuola e intelligenza artificiale è un'accoppiata promettente: le nuove tecnologie possono migliorare notevolmente il mondo dell'insegnamento, supportando maestri e professori nel guidare gli studenti verso il percorso di apprendimento più adatto a loro e aiutando i giovani a studiare.
Pur essendo in generale ottimisti, insegnanti e genitori rimangono ancora un po' scettici riguardo l'IA, non tanto per le sue potenzialità quanto per il modo in cui potrebbe essere usata. Ulrich Boser, CEO di The Learning Agency, spiega che il sentimento diffuso è che l'IA possa effettivamente individualizzare l'apprendimento e semplificare l'insegnamento, ma la maggior parte delle persone non riesce a immaginarsi come.
Un esempio pratico riportato da Boser di come l'IA migliora l'insegnamento è quello di Saga Education, compagnia che offre supporto e servizi pensati principalmente per ottimizzare le attività di tutoring doposcuola.
I corsi di recupero e approfondimento extra scolastici sono un aiuto fondamentale per gli studenti, ma possono essere resi ancora più efficaci grazie ai feedback forniti dall'IA. La proposta di Saga Education è una piattaforma basata su IA in grado di analizzare le conversazioni tra l'insegnante e lo studente ed elaborare indicazioni precise su come è andata la lezione, sul livello di partecipazione delle due parti e sul modo in cui hanno comunicato.
Il modo in cui un tutor si rivolge allo studente è decisivo: spesso questi insegnanti non conoscono bene gli studenti e le loro difficoltà di apprendimento e potrebbero usare metodi di insegnamento non adatti.
Boser spiega che gli insegnanti possono usare una serie di strategie per massimizzare il loro impatto sugli studenti, ma non è semplice individuare quella giusta per ciascun giovane, a maggior ragione se non lo conoscono. I report della piattaforma di Saga Education servono proprio a identificare la metodologia giusta per rivolgersi al singolo studente analizzando le conversazioni passate; in questo modo gli istituti scolastici possono offrire corsi e lezioni di alta qualità a costi contenuti, poiché l'efficienza dell'insegnamento viene massimizzata.
Come sottolinea Boser, l'IA rimane "dietro le quinte" e non entra mai davvero in contatto con gli studenti: sono i tutor che, studiando i dati e i feedback a disposizione, ottimizzano il percorso d'apprendimento a giovamento dei giovani.
Affinché però questo e altri tool analoghi diventino di uso quotidiano è indispensabile investire sulla formazione degli educatori e fornirgli tutti gli strumenti per trarre il massimo beneficio dalla tecnologia.