Cosa ne pensa la comunità scientifica dei progressi dell'IA e del futuro di questa tecnologia? Secondo lo studio "2023 Expert Survey on Progress in AI", la community non ha ancora raggiunto l'unanimità sui rischi e sulle opportunità dell'intelligenza artificiale, ma c'è una cosa su cui gran parte dei professionisti conviene: il progresso si sta muovendo più velocemente di quanto previsto.
Secondo i risultati della ricerca, riportati da The Decoder, il 15,6% dei professionisti intervistati ritiene che l'IA stia progredendo a un passo molto più veloce di quello atteso, una percentuale molto più alta rispetto al 4,8% che afferma che sta andando molto più lentamente.
Solo il 27% dei partecipanti ha affermato che la tecnologia sta avanzando a un passo "adeguato", e in ogni caso l'intera community è convinta che il progresso dell'IA continuerà ad accelerare vertiginosamente. I professionisti ritengono che, in media, almeno il 50% dei sistemi di intelligenza artificiale raggiungerà traguardi importanti entro il 2028, diversi anni prima di quanto era emerso nelle scorse edizioni dello studio.
Tra questi traguardi spiccano lo sviluppo di un sito web da zero con processi di pagamento, la creazione di una canzone indistinguibile dalle altre dello stesso artista e la scrittura di un romanzo best seller.
Al passo attuale del progresso, la community di scienziati prevede che la probabilità che le macchine superino le capacità umane in ogni categoria di task senza aiuti esterni sia del 10% entro il 2027 e del 50% entro il 2047, 13 anni prima della stima effettuata solo un anno fa. Similmente, la probabilità che tutte le mansioni umane attuali vengano completamente automatizzate si stima al 10% entro il 2037 e al 50% entro il 2116.
I rischi dell'IA spaventano gli scienziati
Se il 75% degli intervistati ha affermato che si aspetta effetti positivi ed estremamente positivi dell'IA sull'umanità, c'è un 27% che si aspetta anche effetti negativi e un 9% che prevede conseguenze estremamente dannose, compresa addirittura l'estinzione.
Se è vero che negli anni la percentuale degli estremisti è progressivamente calata, le paure rimangono e sono legate per lo più al rischio di disinformazione e ai deepfake. I professionisti del settore sono particolarmente spaventati dall'eventualità di una manipolazione di massa e dal controllo della popolazione da parte di Stati autoritari.
A seguire, la comunità di scienziati teme il peggioramento delle disuguaglianze economiche, lo sviluppo di strumenti dannosi da parte di gruppi criminali (per esempio la creazione di un virus) e l'aumento delle discriminazioni basate su genere o etnia.
Al di là dell'effettiva probabilità che si verifichino determinate situazioni, la maggior parte degli scienziati (70%) è convinta che la ricerca di soluzioni per mitigare i potenziali rischi dei sistemi di IA debba avere una priorità maggiore di quella che ha ora.
Cercare di fermare il progresso è inutile, ma è indispensabile lavorare per riuscire a cogliere tutti i benefici della tecnologia e allo stesso tempo ridurre la probabilità di errore.