Approfondimenti L'IA rende le aziende ottimiste, ma ci sono grossi gap da colmare
Marina Londei
4' 1''
18/09/2024

Secondo l'ultimo report di Riverbed, le imprese sono ottimiste nei confronti dell'IA ma hanno ancora delle sfide da superare per adottarla in maniera efficace.

L'IA rende le aziende ottimiste, ma ci sono grossi gap da colmare

L'intelligenza artificiale ha conquistato le imprese di ogni settore e la maggior parte delle realtà si dimostra ottimista riguardo il potenziale di questa tecnologia. Nonostante la positività, solo il 37% delle organizzazioni risulta pronta a implementare progetti di IA: la bassa qualità dei dati e le difficoltà legate alla scalabilità stanno influenzando negativamente la capacità delle imprese di sfruttare i benefici della tecnologia.

A dirlo è il "Riverdbed Global AI & Digital Experience Survey", l'ultimo report di Riverbed, che evidenzia alcuni gap che le imprese stanno cercando di affrontare per cogliere i vantaggi dell'IA.

L'analisi prevede una rapida espansione dell'adozione dell'IA, tanto che l'86% dei leader aziendali intervistati si aspetta che la propria organizzazione sarà pronta a implementare strategie e progetti di IA entro il 2027.

Nello stesso periodo questa tecnologia diventerà un motore di crescita importante: se al momento le aziende stanno prediligendo l'uso dell'IA per questi di efficienza operativa, nei prossimi tre anni la tecnologia sarà principalmente una spinta per la crescita aziendale e non per l'efficienza. 

Nel frattempo, la fiducia nell'IA cresce: oggi i leader affermano che preferirebbero usare questa tecnologia per automatizzare un importante aggiornamenti IT (61%) invece che essere passeggeri di un'auto a guida autonoma in città (39%).

Le aziende puntano a migliorare la DEX

La ricerca di Riverbed ha rivelato un forte entusiasmo nei confronti dell'IA non solo tra i vertici aziendali, ma anche tra i dipendenti più giovani. La generazione che appare più a suo agio con l'IA in ufficio è la Gen Z (52%), seguita dai Millennials (39%), dalla Gen X (8%) e dai Baby Boomers (1%).

I più giovani hanno anche le aspettative digitali più elevate ed è per questo che migliorare la DEX (Digital Employee Experience) è diventata ormai un obiettivo cruciale per le imprese. L'86% dei leader concorda sul fatto che l'automazione IA è importante per migliorare l'esperienza digitale di dipendenti e utenti e massimizzare l'efficienza IT.

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ufficio

Nel dettaglio, gli intervistati hanno individuato cinque modi principali in cui si aspettano di usare l'IA per migliorare la DEX: l'automazione dei workflow (72%), automazione delle soluzioni (69%), supporto continuo 24/7 come chatbot (63%), data-driven insight (59%) e analisi del feedback (57%).

Oltre al miglioramento della DEX, i leader si aspettano che l'uso dell'IA nei processi IT aumenti la produttività, garantisca tempi di risposta più rapidi del service desk e incrementi le entrate. 

I gap che ostacolano l'adozione dell'IA

La ricerca ha individuato tre sfide che ostacolano l'adozione dell'IA e impediscono alle imprese di trarre tutti i benefici da questa tecnologia. 

La prima sfida viene identificata come Reality Gap: la maggior parte degli intervistati (82%) crede di essere avanti rispetto ai concorrenti (il 30% crede di esserlo in modo significativo) quando si tratta dell'adozione dell'IA per i servizi IT e per la DEX, e solo il 5% ritiene di essere solo leggermente indietro. 

I leader appaiono fin troppo fiduciosi riguardo la loro posizione sul percorso verso l'IA rispetto ai concorrenti; questo gap tra percezione e realtà potrebbe essere molto negativo per il successo delle iniziative aziendali.

Riverbed evidenzia poi il Readiness Gap, ovvero un gap di preparazione: solo il 37% dei leader aziendali ritiene che la propria organizzazione è pienamente preparata a implementare i progetti di IA, e il 72% sostiene che sia difficile implementare progetti efficaci e scalabili.

Infine, la ricerca individua il Data Gap: l'85% dei leader conferma che i dati sono cruciali per le iniziative di IA, il 69% si dice preoccupato per l'efficacia delle informazioni della propria organizzazione. Solo quattro intervistati su dieci valutano i propri dati "eccellenti" per completezza e accuratezza, e il 42% afferma che la qualità dei dati è un ostacolo a ulteriori investimenti nell'IA. Il 76% dei leader si dice preoccupato che le proprie informazioni siano accessibili al pubblico.

Le organizzazioni comunque non si fermano di fronte a queste sfide: il 57% ha formato team dedicati all'IA e il 45% team di osservabilità e/o user experience. 

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computer

La maggior parte dei leader (86%) afferma che l'uso dei dati reali al posto di quelli sintetici è cruciale per le iniziative dedicate all'ottimizzazione della DEX e l'84% concorda sul fatto che l'osservabilità su tutti gli elementi dell'IT sia fondamentale per una strategia AIOps. 

La ricerca ha infine individuato  diverse correlazioni tra l'adozione di successo dell'IA da parte delle organizzazioni ad alte prestazioni (con una crescita dei ricavi del 10,5% o superiore) rispetto alle organizzazioni a basse prestazioni: le prime danno priorità all'IA e la considerano un elemento strategico chiave, con il 67% di esse che la sta già sfruttando per migliorare la DEX (contro il 45% delle organizzazioni a basse prestazioni). 

Le aziende ad alte prestazioni si distinguono anche dal punto di vista della formazione: il 63% fornisce formazione estesa sulle nuove tecnologie, mentre delle organizzazioni a basse prestazioni lo fa solo il 41%. 

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