L'intelligenza artificiale generativa sta aiutando molti professionisti nel loro lavoro quotidiano. Tra le applicazioni più usate finora ci sono i chatbot, utilizzati principalmente per velocizzare la creazione di contenuti ed esplorare nuove idee.
Chi scrive, sia per diletto che per professione, può sfruttare le potenzialità dell'IA generativa per semplificare le proprie attività e superare eventuali blocchi creativi. Bernard Marr, autore per Forbes, ha approfondito le possibilità offerte dall'IA generativa suggerendo diversi modi in cui gli scrittori possono usare gli assistenti intelligenti per migliorare l'esperienza di scrittura.
Come i professionisti possono usare l'IA per la scrittura
L'IA generativa può alleggerire le attività di chi scrive per lavoro. Gli assistenti di IA possono scrivere bozze di qualsiasi contenuto, dalle email, ai report, ai documenti tecnici, oltre a generare grafici e immagini.
Se integrata negli strumenti di scrittura, l'IA può fornire un feedback in tempo reale sulla grammatica del testo, suggerendo le correzioni da apportare, e consigliare uno stile diverso a seconda del contenuto e del destinatario.
L'IA generativa può essere usata anche per tradurre testi anche complessi in diverse lingue, rendendoli fruibili a chiunque, e riassumere contenuti lunghi o di difficile comprensione in paragrafi che contengono tutte e sole le informazioni principali del testo.
Nell'ottica di rendere accessibili i contenuti, i professionisti possono usare l'IA per trasformare testi in audio e viceversa, aiutando le persone con disabilità ad accedere alle informazioni.
L'IA generativa migliora il processo creativo
L'intelligenza artificiale generativa aiuta non solo a sistemare la grammatica delle frasi, ma anche a migliorare il processo creativo in sé.
Gli assistenti intelligenti possono aiutare a superare il blocco dello scrittore suggerendo diversi input sulla base di un'idea che non si riesce ad ampliare. In modo analogo, l'IA può fornire centinaia di idee per iniziare una nuova storia o delineare i punti salienti della trama, eventualmente sviscerando quelli più interessanti.
Se il problema sta nel strutturare la storia, l'IA può aiutare lo scrittore a definire i capitoli e il contenuto di ciascuno di essi; se invece si ha difficoltà coi personaggi, si possono usare i chatbot per esplorare nuove idee per la personalità e la backstory di ogni personaggio, dandogli la tridimensionalità di cui avevano bisogno.
La stessa cosa vale per il mondo in cui la storia si svolge: grazie all'IA è possibile dare vita a culture, lingue e geografie che da soli sarebbe stato difficile inventare.
Che siano di luoghi o di personaggi, un altro problema molto diffuso tra gli scrittori sono i nomi: non devono essere banali ma neanche troppo stravaganti, e allo stesso tempo devono rimanere impressi nel lettore. L'IA in questo caso può fornire tante idee sui nomi da usare e sbloccare la creatività.
Infine, Marr spiega che l'IA potrebbe essere usata anche per scrivere libri interi. In questo caso però il risultato andrebbe trattato solo come una prima bozza da revisionare, correggere e ampliare per fare in modo che diventi un prodotto di qualità.
L'IA generativa rimane comunque uno strumento, seppur centrale, per aiutare le persone a dare il meglio nelle loro attività. Gli output degli strumenti di IA, per quanto utili e ben scritti, vanno sempre controllati da un professionista umano e considerati come un primo input, non come il prodotto finale.