Anche il settore industriale sta vivendo un'importante fase di transizione: sempre più realtà hanno cominciato a investire nella trasformazione digitale, modernizzando impianti e processi.
Al centro di questo percorso ci sono i dati, fondamentali per avere una visione completa degli impianti in funzione e dell'andamento produttivo. Con la diffusione dei dispositivi IoT la quantità di dati generati dai sistemi è aumentata esponenzialmente, ma non sempre le aziende sono in grado di raccoglierli e gestirli in modo efficace per ottenere un vero vantaggio competitivo.
Simone Merlini, CEO, CTO e co-fondatore di beSharp, specialista italiana di AWS, spiega che il cloud aiuta le aziende a rendere più affidabili i sistemi di ingestion, per non perdere neanche un dato in ingresso, e ad archiviare correttamente le informazioni in modo che siano sempre disponibili sia in tempo reale che nel lungo termine.
Archiviare i dati raw serve a non precludersi opportunità future di analisi che possono aprire la strada a una nuovi progetti e a una nuova offerta di servizi per i clienti. Il cloud consente di utilizzare un cold storage a basse performance, alta durabilità e costi ridotti per mantenere lo storico dei dati e utilizzarli quando nasce una nuova necessità di analisi.
Merlini fa l'esempio di un cliente che, con poche centinaia di euro l'anno, ha mantenuto lo storico dei dati di tre anni e lo ha utilizzato in seguito per implementare un progetto di manutenzione predittiva, riducendo notevolmente il time-to-market.
Telemetria e monitoraggio rimangono comunque gli aspetti basilari di un progetto industriale: aggregare i dati in dashboard accessibili facilmente e in qualsiasi momento consente di monitorare in tempo reale lo stato degli impianti in maniera aggregata. Da una singola interfaccia è possibile intercettare le eventuali problematiche e intervenire per mantenere l'efficienza produttiva e garantire la sicurezza dell'impianto.
Il cloud supporta proprio questo tipo di monitoraggio e permette di ridurre le tempistiche di risoluzione dei problemi. "Un progetto di aggregazione dei dati in cloud diminuisce drasticamente il tempo che intercorre tra la produzione del dato e la visualizzazione aggregata, “Smart”, del dato stesso, quindi si possono prendere decisioni in tempi molto più brevi che possono influenzare positivamente l'andamento del business" afferma Merlini.
Aggregando e analizzando i dati è possibile realizzare insight di valore a cui più interlocutori possono accedere per prendere decisioni di business, ma anche monitorare in tempo reale il consumo di materie prime e automatizzare l'approvvigionamento con magazzini intelligenti.
Digitalizzare il processo produttivo traendo valore dai dati significa anche avere la possibilità di generare nuovi mercati proponendo ai propri clienti servizi aggiuntivi tramite il cloud a corredo dei prodotti già esistenti, come la manutenzione predittiva e il monitoraggio da remoto.
La possibilità di proporre e fruire di servizi a valore aggiunto sta cambiando il mondo industriale: se fino a poco tempo fa c'era una certa chiusura nel portare i dati al di fuori della fabbrica, negli ultimi anni si sta assistendo a un'inversione di tendenza con le industrie che esportano il valore delle informazioni all'esterno per individuare nuove opportunità di business.
Grazie alla possibilità di archiviare e accedere ai dati in modo sicuro ed efficiente, il cloud diventa l'abilitatore della trasformazione digitale industriale e consente di migliorare drasticamente la competitività aziendale.
