News Fedora 43 mantiene il supporto per app a 32-bit
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02/07/2025

La community blocca i piani per eliminare la compatibilità i686 e cambiare i fork di X11

Fedora 43 mantiene il supporto per app a 32-bit

Il processo decisionale della comunità Fedora ha vissuto settimane intense, con due proposte che hanno scatenato dibattiti accesi prima di essere sonoramente bocciate. La prima riguardava l'eliminazione del supporto per le applicazioni a 32 bit su architetture x86-64, mentre la seconda proponeva l'adozione del controverso server X11 Xlibre. Entrambe le decisioni riflettono le tensioni che attraversano il mondo Linux tra innovazione tecnologica e necessità pratiche degli utenti.

Il gaming come spartiacque tecnologico

La proposta più dibattuta è arrivata da Fabio Valentini, che insieme ad altri due sviluppatori ha suggerito di abbandonare completamente il supporto i686 per Fedora 43. Non si tratta di eliminare la possibilità di installare Fedora su macchine a 32 bit - questa opzione è già scomparsa da quasi sei anni, con Fedora 30 dell'aprile 2019 come ultima versione compatibile. Il punto centrale era piuttosto eliminare il "multilib", ovvero la capacità di eseguire applicazioni a 32 bit su sistemi a 64 bit.

L'opposizione più significativa è arrivata dal mondo del gaming. Kyle Gospodnetich, fondatore della distribuzione Bazzite specializzata nei videogiochi, ha espresso una ferma contrarietà alla proposta. Bazzite, costruita su Fedora attraverso Universal Blue, rappresenta un'alternativa della famiglia Fedora al SteamOS di Valve basato su Arch, puntando su un sistema immutabile con aggiornamenti transazionali.

L'eredità del codice proprietario

Il cuore del problema risiede nella natura del software proprietario legacy. Molti giochi di grande successo sono ancora compilati per architetture a 32 bit e, essendo closed-source, non possono essere ricompilati per processori più recenti. Questa limitazione non riguarda solo il gaming - esistono ancora applicazioni Linux storiche come la versione GUI di WordPerfect 8 o le prime versioni di Acrobat Reader che mantengono una loro utilità specifica.

La community ha parlato: il 51% si è dichiarato fortemente contrario

Il voto finale ha mostrato una community divisa ma determinata: il 51% si è dichiarato "fortemente contrario" alla proposta, con un ulteriore 15% "contrario ma disposto a essere convinto". La proposta è stata respinta, almeno per il momento.

Xlibre: quando la politica incontra il codice

Parallelamente, una seconda proposta ha sollevato polemiche di natura completamente diversa. L'idea di includere il server Xlibre X11 nella distribuzione è stata respinta in modo ancora più netto dalla community Fedora. Xlibre rappresenta un fork del server X.org X11 che ha catalizzato l'attenzione della comunità Linux nella prima metà del 2025.

La controversia attorno a Xlibre non riguarda solo aspetti tecnici. Il leader del progetto, Enrico Weigelt, ha accusato Red Hat di rifiutare patch per X.org nel tentativo di favorire l'adozione di Wayland. Le posizioni controverse del personaggio, che includono anche posizioni anti-vacciniste, hanno reso ancora più delicata la questione per una distribuzione sponsorizzata proprio da Red Hat.

Strategie divergenti nel panorama Linux

Questi episodi ricordano dinamiche simili già viste in passato. Nel 2022, lo stesso Valentini aveva proposto l'eliminazione dei "leaf packages" x86-32, mentre Canonical aveva dovuto fare retromarcia su Ubuntu dopo aver proposto l'abbandono del supporto alle applicazioni a 32 bit, a causa della forte opposizione degli utenti. La storia sembra ripetersi, dimostrando come le esigenze pratiche della base utenti spesso prevalgano sulle considerazioni puramente tecniche.

Il processo decisionale di Fedora conferma l'importanza del coinvolgimento della community nelle scelte strategiche. Mentre Fedora 42 è già disponibile e Fedora 43 prende forma, questi dibattiti evidenziano le tensioni costanti tra il desiderio di semplificare e modernizzare le distribuzioni Linux e la necessità di mantenere la compatibilità con un ecosistema software eterogeneo e spesso datato.

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