Tecnologia Ex-CEO OpenAI raccoglie 12 miliardi per startup AI
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22/07/2025

Mira Murati, ex CTO di OpenAI, lancia Thinking Machine Labs e raccoglie 12 miliardi di dollari per la sua nuova startup di intelligenza artificiale.

Ex-CEO OpenAI raccoglie 12 miliardi per startup AI
Nel mondo delle startup tecnologiche, dove la velocità e l'innovazione sono tutto, pochi settori possono vantare round di finanziamento così impressionanti come quello appena chiuso da Thinking Machines Lab. La società guidata da Mira Murati, ex direttrice tecnologica di OpenAI, ha infatti raccolto 2 miliardi di dollari in un round seed che valuta l'azienda ben 12 miliardi di dollari, nonostante sia stata fondata appena a febbraio e non abbia ancora lanciato alcun prodotto sul mercato. Una cifra che lascia senza parole anche nel panorama dell'intelligenza artificiale, dove le valutazioni stellari sono ormai la norma.

La scommessa da 12 miliardi su un'idea

Quello che rende particolarmente significativo questo investimento è il profilo degli investitori coinvolti. Andreessen Horowitz ha guidato il round, affiancata da nomi di peso come Nvidia, Accel, ServiceNow, CISCO, AMD e Jane Street. Un parterre di società che raramente si sbaglia quando si tratta di identificare le prossime grandi innovazioni nel settore tecnologico. La presenza di Nvidia, in particolare, sottolinea l'importanza strategica che i produttori di hardware vedono in questa nuova avventura imprenditoriale.

Murati ha annunciato tramite X che TML presenterà il suo primo prodotto "nei prossimi mesi", descrivendo la visione dell'azienda come quella di costruire un'intelligenza artificiale multimodale che funzioni secondo i modi naturali di interazione umana. La promessa è ambiziosa: creare sistemi che comprendano conversazioni, immagini e quello che lei definisce "il modo disordinato in cui collaboriamo".

L'eredità di OpenAI e la nuova frontiera

Il curriculum di Murati parla da solo. Durante i suoi sei anni e mezzo in OpenAI come direttrice tecnologica, ha contribuito in modo determinante alla creazione di ChatGPT, come ha riconosciuto pubblicamente Sam Altman. La sua esperienza include anche due giorni intensissimi nel novembre 2023, quando assunse il ruolo di CEO ad interim dopo l'estromissione temporanea di Altman da parte del consiglio di amministrazione. Quell'episodio, ricco di colpi di scena, si risolse con il ritorno di Altman, ma evidenziò la fiducia riposta in Murati dalle gerarchie aziendali.

L'AI dovrebbe servire come estensione dell'agenzia individuale

La separazione da OpenAI è avvenuta nel settembre 2024, circa un anno dopo il turbolento periodo di novembre. Ora, con TML, Murati sembra voler portare avanti una visione particolare dell'intelligenza artificiale, che include una componente open source significativa nel primo prodotto. Secondo quanto dichiarato, questo approccio dovrebbe risultare particolarmente utile per ricercatori e startup che sviluppano modelli personalizzati.

Talenti e compensi da Silicon Valley

La strategia di reclutamento di TML riflette le ambizioni dell'azienda. Secondo documenti federali ottenuti da Business Insider, diversi dipendenti della società ricevono compensi nell'ordine dei 500.000 dollari. Cifre che, anche negli standard della Silicon Valley, indicano la volontà di attrarre i migliori talenti disponibili sul mercato. Murati ha sottolineato che l'azienda cerca "talenti straordinari che imparano facendo, trasformando la ricerca in cose utili".

La filosofia aziendale di TML, come delineata dalla fondatrice, si basa sulla convinzione che l'intelligenza artificiale debba essere distribuita il più ampiamente ed equamente possibile. Un principio che sembra voler distinguere la nuova venture dal panorama competitivo attuale, dove l'accesso alle tecnologie AI più avanzate rimane spesso limitato a pochi attori dominanti. Resta da vedere se questa visione si tradurrà in prodotti concreti capaci di mantenere le promesse di una valutazione così elevata.

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