Scenario Economia globale in pericolo: l'allarme del FMI
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14/10/2025

Le minacce di dazi di Trump e i timori per una bolla dell'IA confermano le parole di Georgieva: "L'incertezza è la nuova normalità"


Le turbolenze che hanno scosso i mercati finanziari globali nella settimana scorsa offrono un perfetto esempio di come l'incertezza sia diventata la caratteristica dominante dell'economia mondiale contemporanea. In meno di 48 ore, il mondo ha assistito a una sequenza di eventi che ha confermato quanto sia fragile l'equilibrio su cui poggia la crescita globale: dalle dichiarazioni allarmiste del Fondo Monetario Internazionale alle nuove minacce tariffarie di Donald Trump contro la Cina. Questo scenario instabile si presenta proprio mentre ministri delle finanze e banchieri centrali si preparano a riunirsi a Washington per gli incontri annuali di FMI e Banca Mondiale, un timing che sottolinea l'urgenza delle sfide economiche attuali.

La resilienza inaspettata dell'economia globale

Contrariamente alle previsioni più pessimistiche formulate durante gli incontri primaverili di aprile, quando i responsabili delle politiche economiche mondiali erano paralizzati dal caos proveniente dalla Casa Bianca, l'economia globale ha dimostrato una capacità di adattamento sorprendente. Questa resilienza trova spiegazione in due fenomeni principali che hanno caratterizzato la risposta del sistema economico alle pressioni geopolitiche.

Il primo meccanismo di difesa è stato quello che gli economisti definiscono "front loading": consapevoli delle intenzioni di Trump di aumentare drasticamente i dazi, molte aziende hanno anticipato gli acquisti, accumulando scorte e ristrutturando le proprie catene di approvvigionamento prima che le nuove tariffe entrassero in vigore. Parallelamente, i partner commerciali degli Stati Uniti hanno adottato una strategia diplomatica che combina lusinghe e concessioni, evitando così di scatenare una guerra commerciale su vasta scala.

La nuova geografia economica mondiale

Mentre Washington brandiva la minaccia dei dazi come arma di negoziazione, il resto del mondo non è rimasto a guardare. Imprese e governi hanno progressivamente sviluppato nuove connessioni commerciali che aggirano gli Stati Uniti, dando vita a quella che Adam Posen, direttore del Peterson Institute for International Economics, ha definito una "nuova geografia economica".

I dati più recenti dell'UNCTAD, il braccio commerciale delle Nazioni Unite, confermano questa trasformazione strutturale. Il commercio globale ha registrato un'espansione di oltre 500 miliardi di dollari nella prima metà dell'anno, con gran parte dello slancio proveniente dai paesi in via di sviluppo. Questo dinamismo si è mantenuto nonostante le persistenti tensioni geopolitiche e l'ambiente economico globale sfidante.

L'incertezza è la nuova normalità dell'economia mondiale

Particolarmente significativo è il fenomeno del "friendshoring", termine coniato dall'ex governatrice della Federal Reserve Janet Yellen per descrivere la tendenza a concentrare gli scambi commerciali con alleati geopoliticamente affidabili. Questa strategia rappresenta un cambiamento fondamentale nei pattern commerciali globali, con implicazioni durature per l'architettura economica internazionale.

L'intelligenza artificiale: motore di crescita o bolla speculativa?

Uno degli elementi che ha contribuito maggiormente a sostenere l'ottimismo dei mercati è il boom dell'intelligenza artificiale, un fenomeno tanto straordinario quanto imprevedibile. I dati dell'Organizzazione Mondiale del Commercio rivelano che il 20% della crescita del commercio mondiale di beni nella prima metà dell'anno è stato generato da prodotti legati all'IA, inclusi semiconduttori, server e apparecchiature per telecomunicazioni, principalmente diretti dall'Asia verso gli Stati Uniti.

Tuttavia, come osserva Ben May di Oxford Economics, questa corsa agli investimenti in capacità di IA sta mascherando debolezze strutturali in altri settori dell'economia americana. La preoccupazione crescente tra gli analisti è che l'intelligenza artificiale generativa potrebbe non essere in grado di giustificare le valutazioni astronomiche attribuite alle aziende tecnologiche da Wall Street.

I rischi di una correzione improvvisa

La Banca d'Inghilterra ha recentemente lanciato l'allarme sui rischi di una "correzione improvvisa" dei mercati globali qualora il boom dell'IA dovesse invertire la rotta. Le valutazioni azionarie appaiono particolarmente tese, specialmente per le aziende tecnologiche focalizzate sull'intelligenza artificiale, rendendo i mercati vulnerabili a qualsiasi revisione delle aspettative sul potenziale impatto dell'IA.

Kristalina Georgieva, direttrice del FMI, ha tracciato un parallelo inquietante tra la situazione attuale e la bolla delle dot-com di 25 anni fa. "Le valutazioni odierne si stanno dirigendo verso livelli simili a quelli che abbiamo visto durante l'euforia per internet", ha avvertito, evocando lo spettro di una "correzione drastica". Considerando che il dollaro e gli asset denominati in dollari rimangono l'elemento vitale di gran parte della finanza globale, un crollo dell'IA avrebbe ripercussioni mondiali.

Le nuove minacce di Trump e l'instabilità persistente

Il venerdì scorso ha offerto un promemoria brutale di quanto la situazione rimanga volatile. Trump ha minacciato di imporre dazi punitivi aggiuntivi del 100% sui beni cinesi in risposta ai blocchi di Pechino sulle esportazioni di minerali delle terre rare, scatenando un crollo dei mercati e dimostrando come continui a utilizzare le tariffe come arma di destabilizzazione.

Oltre alla politica commerciale, la Casa Bianca persiste nel perseguire tagli fiscali non finanziati e nel minare le istituzioni economiche tradizionalmente considerate pilastri della credibilità, inclusa la Federal Reserve. Nel tempo, questo approccio rischia inevitabilmente di compromettere la fiducia dei mercati, compresa quella nei titoli del Tesoro americano, che costituiscono un benchmark fondamentale per la valutazione degli asset nei mercati globali.

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