La digitalizzazione è fondamentale per le aziende per crescere e prosperare sul mercato, ma le PMI italiane non sono ancora del tutto mature: il report "Digital Evolution Trend 2024: Il Ruolo dell'Evoluzione Digitale nella Crescita delle PMI Italiane" di Webidoo evidenzia che il livello di Maturità Digitale di piccole e medie imprese ha ancora importanti margini di miglioramento.
L'analisi ha coinvolto circa 13mila imprese italiane e ha misurato l'Indice di Maturità Digitale, un indicatore sintetico basato su oltre 80 parametri appartenenti a tre macro categorie: commercio digitale, presenza digitale e infrastruttura tecnologica.
L'IMD medio a livello nazionale si attesta a 57 punti su 100, ma ci sono alcune differenze a livello territoriale: le aziende del Nord-Est hanno l'indice più alto (59,1), mentre il Mezzogiorno si ferma a 56,6.
Le differenze si ampliano se si analizzano i settori di attività: i servizi alla persona hanno il valore più alto (IMD 59,7), mentre il settore delle costruzioni ha il punteggio più basso (53,6).
Il commercio digitale
Dal report emerge le PMI che adottano tecnologia di vendita e prenotazione online sono concentrate soprattutto nel Mezzogiorno, con il 20% delle imprese che le utilizzano rispetto al 16% del Centro, al 15% del Nord-Est e al 14% del Nord-Ovest.
L'analisi evidenzia che le PMI che adottano tecnologie di commercio digitale sono quelle con Indice di Maturità Digitale più elevato e riescono ad aumentare il proprio valore aggiunto di quattro volte in più rispetto a quelle con Indice più basso.
Guardando nuovamente alle differenze territoriale, le aziende del Nord-Ovest hanno registrato un incremento del valore aggiunto del 56,4%, mentre al Centro la crescita è del 13,4% e nel Mezzogiorno solo dell'8,1%. Nonostante il Sud abbia recuperato terreno sul fronte dell'e-commerce, è necessaria una strategia di digitalizzazione più completa.
L'Indice di Presenza Digitale delle PMI
Il report analizza inoltre l'Indice di Presenza Digitale (IPD) delle PMI, un indicatore che valuta le componenti specifiche dell'IMD che hanno il maggiore impatto sul valore aggiunto delle PMI.
L'indicatore rileva che l'adozione di pratiche di presenza digitale avanzate può tradursi in vantaggi economici concreti. Un aumento unitario dell'IPD corrisponde a un passaggio da un livello basso a un livello medio-alto dell'indice ed è associato a un incremento del 46,81% del valore aggiunto delle PMI.
"L'analisi ha stimato che un aumento dell'Indice di Presenza Digitale delle PMI è associato a un incremento più che significativo del valore aggiunto. Questo dimostra che migliorare la propria presenza digitale ha un impatto diretto e reale sulla crescita economica e che una strategia di digitalizzazione completa e vincente si manifesta prima di tutto con una presenza digitale solida" ha commentato Daniel Rota, CEO di Webidoo SpA.
Dall'indagine è emerso il ruolo centrale dei cluster per la promozione della digitalizzazione, concentrazioni territoriali di imprese, fornitori e istituzioni di settori collegati che collaborano tra loro.
Una distinzione chiave emersa riguarda i cluster "traded" che competono a livello globale e si concentrano in poche aree geografiche, come l'automotive a Torino, l'IT a Monza e il calzaturiero a Fermo, rispetto ai cluster locali, distribuiti sul territorio e orientati ai mercati interni.
I cluster locali mostrano un IMD leggermente superiore, segnalando una maggiore propensione a adottare pratiche digitali avanzate. Anche nei cluster "traded" però si riscontrano numerosi esempi di successo con livelli di maturità digitale superiori alla media.
"Il report fornisce una guida preziosa per le PMI, i decisori politici e gli stakeholder locali, evidenziando come la digitalizzazione possa diventare un motore di crescita sostenibile e competitività. Le raccomandazioni offerte mirano a massimizzare l'impatto della digitalizzazione attraverso un approccio integrato che comprenda tutti gli aspetti della maturità digitale. Investire nella digitalizzazione non è solo una scelta strategica, ma una necessità per la crescita economica a lungo termine delle PMI italiane" conclude Rota.